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Cina, transizione e Draghi. L’ultimo acuto di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea, al suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, graffia Pechino, rea di portare avanti una concorrenza sleale sulle auto elettriche. Subito un’indagine anti-sussidi statali cinesi. A Draghi il compito di rilanciare la competitività europea. E offre una sponda a Christine Lagarde

C’era attesa per il discorso sullo stato dell’Unione di Ursula von der Leyen. D’altronde, a nove mesi dalle elezioni europee e con l’Europa in preda ai fantasmi della recessione, non poteva essere altrimenti. E così, il capo del governo comunitario, ha toccato diversi argomenti, arrivando persino a Mario Draghi, da sempre la personalità italiana più apprezzata in Europa, ma senza dimenticare una questione che mai come oggi è attuale per Bruxelles: la Cina. Per von der Leyen, in ogni caso, si è trattato dell’ultimo discorso di questo mandato legislativo, in vista delle urne del 2024.

ATTACCO ALLA CINA

Primo squillo di tromba, appunto, il Dragone. Reo di fare della concorrenza piuttosto sleale sulle auto elettriche. “La Commissione sta avviando un’indagine anti-sovvenzioni nel settore elettrico dei veicoli provenienti dalla Cina, i mercati globali sono inondati di auto elettriche cinesi più economiche, a prezzi mantenuti artificialmente bassi da ingenti sussidi statali. Questo distorce il nostro mercato. E poiché non lo accettiamo dall’interno, non lo accettiamo dall’esterno”, ha detto von der Leyen. “L’Europa è aperta alla concorrenza. Non per una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”. Sfida, dunque lanciata. Sempre che il Green new deal, di cui Bruxelles rivendica senso e bontà, vada a buon fine.

LA TRANSIZIONE POSSIBILE

“Sul Green deal europeo manteniamo la rotta. Rimaniamo ambiziosi. Manteniamo la nostra strategia di crescita. E ci impegneremo sempre per una transizione giusta ed equa, la nostra Unione oggi riflette la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la Seconda guerra mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato insieme per condividere pace e prosperità. Essi credevano che l’Europa fosse la risposta all’appello della storia.”

“Quando parlo con la nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione di un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di migliore. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l’Europa debba ancora una volta rispondere all’appello della storia. Ed è questo che dobbiamo fare insieme”, ha aggiunto. “Entrando nella fase successiva del Green Deal europeo, una cosa non cambierà mai: continueremo a sostenere l’industria europea durante questa transizione”. Von der Leyen ha ricordato come la Grecia e la Spagna sono state colpite da devastanti incendi, e solo poche settimane dopo sono state colpite nuovamente da devastanti inondazioni: “abbiamo visto il caos e la carneficina provocati da condizioni meteorologiche estreme, dalla Slovenia alla Bulgaria e in tutta la nostra Unione. Questa è la realtà di un pianeta in ebollizione”.

UNA SPONDA ALLA BCE

Non poteva poi mancare un riferimento alla Bce, proprio alla vigila del possibile, nuovo, rialzo sui tassi. A Bruxelles non sembrano troppo preoccupati delle conseguenze di una mano troppo pesante sul costo del denaro. “Occorre tempo per controllare l’inflazione: Christine Lagarde e la Bce stanno lavorando duramente per tenere sotto controllo l’inflazione. Sappiamo che il ritorno all’obiettivo di medio termine della Bce richiederà del tempo” ha detto von der Leyen mettendo in evidenza la “grande sfida economica dell’inflazione persistentemente elevata: la buona notizia è che l’Europa ha iniziato a ridurre i prezzi dell’energia”.

IL FATTORE DRAGHI

Ed ecco, infine, Draghi. A cui Bruxelles continua a guardare. “Ho chiesto a Draghi un report sulla competitività, perché tre sfide, lavoro, inflazione e ambiente commerciale, arrivano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di guidare la transizione pulita. Dobbiamo quindi guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi mentre lo facciamo. Per questo motivo ho chiesto a Mario Draghi, una delle grandi menti economiche europee, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea”.

 

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