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Meloni vede Erdoğan. Accordo sui migranti ma su Ucraina e Gaza…

Rinsaldati i rapporti tra due Paesi “partner e amici”. I leader hanno affrontato i temi della presidenza italiana del G7 (compresa l’Africa). Impegno per la cooperazione sulla rotta nord-africana: diplomazie al lavoro. Tutto sul faccia a faccia di Istanbul

Rapporti “rinsaldati, tra due Paesi partner e amici” con la promessa di raggiungere presto un’intesa di cooperazione sui flussi migratori dalla Libia. È quanto emerso dal bilaterale, durato oltre due ore, tra Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Recep Tayyip Erdoğan, presidente turco, nel palazzo presidenziale di Vahdettina di Istanbul. Il dialogo tra i leader, che avevano avuto colloqui in occasione di importanti summit internazionali (da ultimo a Dubai in occasione della Cop 28 a dicembre), ha riguardato le relazioni bilaterali in tutte le sue dimensioni: politiche e di difesa, economiche e culturali.

IL TEMA MIGRANTI

Tema centrale nell’interesse di Roma è, come previsto prima del vertice, quello del rafforzamento della cooperazione migratoria. Meloni ed Erdoğan, dopo aver condiviso il risultato della collaborazione che lo scorso anno ha portato a una riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia-Turchia, puntano a una intesa anche sulla rotta nord-africana: i rispettivi ministeri degli Esteri stanno lavorando alla conclusione di un’intesa a breve. Si è discusso anche della sicurezza e dello sviluppo del Mediterraneo con un “focus particolare” sulla Libia, “nonché del futuro dell’Africa anche in vista del prossimo vertice di Roma”. Per il governo italiano c’è forte attenzione su questo dossier anche alla luce del Piano Mattei per l’Africa, con cui Roma punta a una relazione “non predatoria” con i Paesi del continente, in cui la presenza turca è molto forte. A questo proposito, però, servirebbe un maggior dialogo tra Turchia e Unione europea che spesso si considerano competitor, se non addirittura rivale, nell’area, come ha spiegato ieri Özgür Ünlühisarcıklı, direttore dell’ufficio di Ankara del German Marshall Fund, a Formiche.net.

I DOSSIER UCRAINA E GAZA

Durante l’incontro sono stati affrontati anche i temi al centro della presidenza italiana del G7, con particolare riferimento alla guerra a Gaza e all’invasione russa in Ucraina. Sul conflitto in Medio Oriente, in cui le possibilità di mediazione turca sono frenate dalle posizioni di Ankara contro il governo israeliano di Benjamin Netanyahu, e sull’Ucraina non sono trapelati dettagli su quanto emerso, ma al tavolo è arrivato il ringraziamento di Meloni per i costanti sforzi di mediazione diplomatica di Ankara, con particolare riferimento alla riattivazione della Black Sea Grain Initiative per sbloccare l’invio del grano dai porti ucraini dopo che nel luglio scorso la Russia non ha rinnovato l’accordo, permettendo di evitare la catastrofe umanitaria per i Paesi che sarebbero rimaste senza grano.

I RAPPORTI ECONOMICI

Sul versante dei rapporti economici si è partiti dalla constatazione dell’interscambio commerciale tra Italia e Turchia che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all’obbiettivo condiviso dai governi di “arrivare ad almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030”. Nell’incontro sono state passate in rassegna le diverse opportunità economiche per le aziende italiane, tra cui Leonardo. “Lo stato delle relazioni economiche è eccellente, con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all’obbiettivo condiviso dai governi di almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030”, si apprende. Infine, “sono state passate in rassegna le diverse opportunità economiche per le aziende italiane, tra cui Leonardo, nonché la possibilità di organizzare quanto prima la Commissione congiunta economico commerciale Italia-Turchia assieme a un business forum”.

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