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Cosa c’è dietro all’ipotesi di divieto di Kaspersky negli Usa

Washington potrebbe vietare presto l’utilizzo di prodotti e servizi della società informatica di Mosca. È l’inizio di una nuova era per il dipartimento del Commercio

L’amministrazione Biden si starebbe preparando a vietare alle aziende e ai cittadini statunitensi di utilizzare prodotti e servizi di Kaspersky Lab, società russa di sicurezza informatica, per ragioni sicurezza nazionale. A riportarlo è l’emittente americana Cnn, che evidenzia come la mossa, “che è in fase di definizione e potrebbe avvenire già questo mese”, farebbe leva sui nuovi poteri che il dipartimento del Commercio si è assicurato sulla base di alcuni executive order ordini esecutivi firmati dai presidenti Joe Biden e Donald Trump. Secondo le fonti citate dall’emittente, nel mirino ci sarebbero gli antivirus della società di Mosca.

L’obiettivo di Washington è quello di limitare le dipendenze strategiche. Secondo l’azienda, più di 400 milioni di persone e 240.000 aziende in tutto il mondo utilizzano i prodotti software di Kaspersky Lab. Non è chiaro quante di queste si trovino negli Stati Uniti. Ma i funzionari statunitensi da anni sostengono il governo russo potrebbe costringere Kaspersky Lab a consegnare i dati o a utilizzare il suo software antivirus per tentare di hackerare o sorvegliare gli americani (accuse che Kaspersky Lab nega) e ritengono che il rischio posto dal software alle infrastrutture americane sia abbastanza elevato da giustificare la mossa.

Nel 2017 Kaspersky Lab è stata vietata nelle reti governative da un executive order dell’allora Trump. Nel 2022, invece, in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, è stata inserita nella lista nera della Federal Communications Commission oltreché vietata dall’Agenzie per la cybersicurezza nazionale nella pubblica amministrazione italiana e sconsigliata dall’agenzia tedesca (Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik).

L’azione oggi al vaglio dell’amministrazione “segnala una nuova era in cui il dipartimento del Commercio sarà più disposto a intervenire in nome della protezione della sicurezza nazionale”, ha dichiarato Henry Young, ex consulente del dipartimento del Commercio e oggi lobbista per Business Software Alliance, alla Cnn. Le aziende “possedute o controllate da un avversario straniero dovrebbero prendere nota” se il segretario al Commercio mostra “la volontà di proibire le transazioni che creano un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha detto Young.

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