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Energia, guerre e cooperazione. Il viaggio di Mattarella in Ghana e Costa d’Avorio

La visita che inizia oggi è la prima in assoluto in quel fazzoletto di Africa, dopo altre che si sono svolte in Kenya, Etiopia, Zambia, Mozambico e Algeria. I temi affrontati saranno quelli della protezione delle rotte commerciali marittime. Tutte le tappe della visita del Capo dello Stato

La doppia visita di 5 giorni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Ghana e Costa d’Avorio conferma l’attenzione italiana verso il continente africano, dopo anni di vacatio tanto italiana quanto europea che ha lasciato campo libero ai super player esterni come Russia (Wagner) e Cina. Il Capo dello Stato visiterà anche un impianto off shore dell’Eni e la Comunità di Sant’Egidio, due bracci operativi dell’Italia in un segmento di mondo desideroso di attenzioni non predatorie, come nelle intenzioni del Piano Mattei.

Primizia in Africa occidentale

Non a caso il Quirinale pesa le visite come “un segnale di grande attenzione e di un messaggio politico chiaro all’Africa occidentale”. Non sfugge che la visita che inizia oggi è la prima in assoluto in quel fazzoletto di Africa, dopo altre che si sono svolte in Kenya, Etiopia, Zambia, Mozambico e Algeria. I temi affrontati saranno quelli della protezione delle rotte commerciali marittime, per questo Mattarella visiterà in Ghana il Pattugliatore d’altura Bettica della Marina Militare, attivo nel programma di lotta alla lotta alla pirateria nel Golfo di Guinea. Si discuterà anche di Ucraina e Medio Oriente.

Perché Costa d’Avorio e Ghana sono Paesi strategici? In Costa d’Avorio l’Eni cura lo sviluppo di Baleine, il più importante ritrovamento di idrocarburi avvenuto nel Paese e il primo progetto con sviluppo a zero emissioni nette scopo 1 e 2 in Africa. Tre settimane fa il cane a sei zampe ha annunciato una nuova scoperta nel pozzo Murene 1X, a circa 45 chilometri dalla costa. Vi sono risorse potenziali comprese tra 1 miliardo e 1,5 miliardi di barili di olio equivalente. Eni gestisce il blocco in partnership con Petroci Holding.

Lo scorso gennaio inoltre la Banca Mondiale ha approvato un progetto da 300 milioni di dollari per il Ghana, per aiutare la ripresa economica del Paese e sostenerne la crescita. Quattro gli obiettivi: ripristinare la sostenibilità fiscale; sostenere la stabilità del settore finanziario e lo sviluppo del settore privato; migliorare la disciplina finanziaria del settore energetico; rafforzare la resilienza sociale e climatica.

Piano Mattei

Lo scorso giugno il Parlamento italiano ha ratificato l’Accordo tra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica del Ghana in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto ad Accra il 28 novembre 2019. Un filo, quello della cooperazione e della geopolitica, che è stato annodato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del vertice Italia-Africa dello scorso gennaio a Roma, quando diede avvio ufficialmente al Piano Mattei.

Passaggio confermato dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, quando osservò che l’Africa ha tutte le carte in regola per diventare la prossima potenza economica globale, pioniera nelle destinazioni turistiche emergenti e green-tech e leader nella transizione digitale. “Nel settore energetico è un continente senza rivali. L’Europa deve affrontare una sfida in termini di approvvigionamento energetico e l’Africa ha il potenziale per essere un enorme fornitore di energia rinnovabile e verde. Ciò vale anche per le materie prime e le terre rare. Possiamo crescere insieme, in modo sostenibile, non a scapito l’uno dell’altro”.

La visita

Domani Mattarella verrà ricevuto dal presidente della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara, che gli donerà le chiavi del distretto di Abidjan, un riconoscimento prestigioso in passato attribuito anche ai Presidenti francesi Emmanuel Macron e Francois Hollande. A seguire in Ghana Mattarella incontrerà il presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, per poi recarsi al Castello di Christiansborg, dove in passato partivano le navi di schiavi e così onorare la memoria delle vittime della tratta di esseri umani.

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