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Putin ama i bambini, spaventa gli orsi, ma soffre le proteste sulle pensioni. Ed ecco lo show tv per aiutarlo

Putin

Ieri, domenica, è andato in onda il primo episodio di “Mosca. Cremlino. Putin”, esaltazione del culto della personalità del presidente russo, Vladimir Putin, tramesso in prime-time dal primo canale Rossiya-1.

Il capo del Cremlino viene ripreso mentre raccoglie i funghi nei boschi della repubblica di Tuva, verso la Mongolia, dove ha passato qualche giorno di vacanza accompagnato dal ministro della Difesa e dal direttore del servizio di intelligence interno, l’Fsb. Tuva è al confine mongolo, e in quelle zone nei prossimi giorni prenderanno il via le esercitazioni militari Vostok-18, dove la Russia ospiterà anche contingenti dalla Mongolia e dalla Cina.

Della vacanza nella “foresta favolosa” se n’era già occupato un altro media propagandistico di Mosca, Sputnik, in un video in cui lui e i suoi compagni di vacanza venivano ripresi mentre passeggiavano tra i boschi in montagna, raccoglievano i funghi, si preparavano per pescare.

Putin governa da 18 anni (in forme diverse, da presidente o da premier, ma il potere è sempre nelle sue mani), ma in questo momento sente la pressione di una crisi di consenso che potrebbe aprire a una fase di decadenza (“potrebbe”, ndr). Anche per questa ragione il presidente viene fatto passare con espedienti comunicativi come un russo tra i russi: nel programma è ripreso mentre incontra i minatori e i ragazzi delle scuole, per esempio. Si esalta la sua empatia.

Il problema è la riforma delle pensioni: in un momento in cui il Cremlino spende soldi a palate per mostrare i muscoli militari (la campagna siriana è un pozzo senza fondo, che in questi giorni si sta portando dietro un costoso show of force navale nel Mediterraneo, per esempio), mettere le mani in tasca ai cittadini s’è portato dietro reazioni. Timide, perché il consenso generale resta a livelli altissimi per gli standard di altri paesi, tuttavia il rating di approvazione del presidente è al minimo negli ultimi quattro anni.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha provato subito a scrollarsi di dosso certe ricostruzioni: lo show televisivo, che avrà programmazione settimanale, è un progetto del network (pubblico) Vgrtk e non del governo, ha detto il potentissimo megafono presidenziale in un’intervista organizzata ad hoc col giornalista fan putiniano Vladimir Soloyev.

“Putin non solo ama i bambini, ma ama la gente in generale”, dice Peskov. È una persona molto umana”. E Soloyev ci mette il carico: “Quando Putin parla alla madre di un bambino o guarda un bambino, è chiaro quanto ama i bambini. Ha un atteggiamento umano e sincero nei confronti dei bambini”.

La dimensione dunque è chiara: ora non serve esaltare le gesta da eroe sportivo come fatto negli anni scorsi (esaltazioni che comunque non mancano: Putin viene descritto come un uomo con “un fisico meraviglioso” temuto perfino dagli animali selvatici dei boschi siberiani: “Se un orso dovesse vedere Putin, non è idiota, sa che dovrebbe comportarsi bene”, è la perla di Peskov).

Ora serve calcare sulla comprensione umana che il presidente ha delle persone e soprattutto del suo popolo, elogiando contemporaneamente la capacità di “assumersi le responsabilità” delle riforme.

Messaggio diretto: andrete in pensione più avanti, ma Putin vi vuole bene lo stesso, non lasciatelo solo. Mentre il programma andava in onda, migliaia di persone marciavano nei pressi della Piazza Rossa per protestare contro la riforma del sistema pensionistico con cui si dovrebbe alzare l’età per aiutare le casse del Cremlino, svuotate dall’avventurismo putiniano e da contingenze come il calo del prezzo del petrolio.

Secondo un sondaggio del Levada Center, circa il 50 per cento dei russi è disposto a protestare pubblicamente contro il piano pensionistico: il dato è enorme, se si considera che la Russia è un paese dove la manifestazione pubblica del dissenso non è accolta dal governo con spirito d’autocritica.

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