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Facebook flop, congelata la quotazione in Borsa

Il passo più lungo della gamba. Forse è stato questo l’errore del colosso dei social network nell’esordio in Borsa. Dalle prime quotazioni lanciate a primavera gli indici della società di Palo Alto sono sempre in calo. Alla chiusura del mercato Nasdaq di questo martedì, i titoli Facebook hanno sofferto un calo di 1,82% fino ad arrivare ai 17,73 dollari, la cifra più bassa da quando sono sbarcati sul mercato a maggio a 38 dollari. Allora, avevano raccolto 16mila milioni di dollari.
 
Per affrontare questo flop, Mark Zuckerberg ha deciso di non vendere più azioni nei prossimi 12 mesi. Lo stop è stato confermato attraverso un comunicato inviato alla Commissione del Mercato di Valori degli Stati Uniti. La decisione ha come obiettivo ridurre la quantità di azioni disponibili sul mercato e vendere solo quelle necessarie per fare fronte al pagamento delle tasse.
 
Ad agosto, Peter Thiel, uno dei primi ad investire su Facebook, e anche il co-fondatore Dustin Moskovitz hanno venduto parte delle loro quote dell’azienda. I dirigenti di Facebook Marc Andreessen e Donald Graham hanno informato che c’è una strategia in corso per comprare di nuovo 101 milioni di azioni, ovvero, circa 4% di quelle disponibili. Con i costi di oggi, Facebook dovrebbe spendere circa 1.900 milioni di dollari per mantenere queste azioni fuori dal mercato.
 
r.m.
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