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Le reazioni al Monti-bis

Il leader dell´Udc, Pier Ferdinando Casini, chiudendo la festa del partito a Chianciano Terme che ha sostuito nel simbolo il cognome di Casini con ´Italia´ proprio per aprirsi a una premiership diversa, ha messo in campo senza più riserve la premiership di Mario Monti anche per la prossima legislatura. “Il presidente del Consiglio Mario Monti ribadisce che il suo orizzonte finisce nel 2013. Io lo contraddico: per noi dopo Monti, c´è Monti. Il cammino non va interrotto”.
 
Ma il premier non sembra essere d´accordo. E´ “impensabile che in un grande Paese democratico come l´ Italia non ci sia un leader da eleggere: mi rifiuto di pensarlo” ha detto Monti, prima di volare a Sarajevo, concludendo la tre giorni di forum Ambrosetti a Cernobbio dove il tema del ´Monti-bis´ dopo le elezioni 2013 è stato dominante. Il premier ha ripetuto che il suo mandato è a scadenza con l´aprile 2013, auspicando continuità politica dopo il voto con l´azione dal suo esecutivo intrapresa.
 
“È sicuramente episodica, transeunte e limitata nel tempo – ha detto il presidente del Consiglio – l´esperienza del governo tecnico. Ma sono sicuro che non sarà limitata nel tempo l´esperienza di una maggiore penetrazione dei saperi e delle competenze professionali nell´attività politica – ha aggiunto – con una maggiore consapevolezza del quadro internazionale ed europeo”.
 
Al Monti bis, da Cernobbio, non ha chiuso la porta il segretario del Pdl Angelino Alfano. Ma a condizione che il nome di Monti sia sulla scheda elettorale per sottoporsi al giudizio dell´elettorato. ” Chi vota – ha detto Alfano di Monti e confermando che sulla scheda gli elettori troveranno anche quello di Silvio Berlusconi- dovrà trovare il suo nome sulla scheda. La democrazia ha il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le vince”.
Contro il pressing di imprese e forze politiche per il Monti bis si è alzata a Cernobbio solo la voce del segretario della Lega Roberto Maroni. “E´ un dibattito astruso che non mi interessa”, ha tagliato corto il leader lumbard”. Da Roma, però, Antonio Di Pietro ha aggiunto anche il suo no al Monti-bis.
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