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Bersani e Renzi: Gorbaciov e Eltsin della politica italiana

Mentre la partita delle primarie del Pd entra nel vivo, fioccano sempre più commentatori a bordo campo a descrivere il gioco e i suoi protagonisti. Tra i più autorevoli c’è uno storico osservatore del centro sinistra come Peppino Caldarola che sul suo blog Mambo traccia un curioso paragone con la Russia del disgelo.
 
Secondo l’ex direttore del quotidiano l´Unità, Pierluigi Bersani somiglia a Gorbaciov “perché vi è in lui la generosa bonomia di un uomo politico che cerca di salvare il salvabile non intendendo quanto di radicale stia emergendo anche per via della propria azione. In fondo Renzi è un suo prodotto, è figlio di una leadership debole e incerta sul cammino, riformista ma troppo attenta a non turbare equilibri mentre il vento della crisi macinava le prudenze e evocava scenari del tutto nuovi”.
 
Renzi invece è il suo successore, è Eltsin: “La sua irruzione sulla scena ha cambiato il corso tranquillo delle cose che avrebbe visto altrimenti lo scontro blando fra il riformista Bersani e il non più radicale Vendola. Roba da Tavor a gogò. Renzi sta facendo un tour per l’Italia che raccoglie folle inaspettate. Anche sabato in Puglia, terra di dalemismo d’antan, in poche ore ha parlato in quattro capoluoghi raccogliendo un po’ di nomenklatura meridionale in cerca di scialuppa di salvataggio ma soprattutto tanta gente lontana dalla politica”.
 
Ma in questo parallelismo italico-sovietico, scrive Caldarola, “per fortuna che l’Italia non è l’Urss. Il Pd, che a sua volta non è il Pcus, ha di quello il sembiante gonfio e immobile al punto che per rinnovarlo, quello e questo, bisogna immaginarsi di accantonare sia la sua storia sia gli uomini e le donne che hanno fatto quella storia. Non sappiamo chi vincerà”.
Ciò che non è chiaro al giornalista è un punto: “E’ la vecchia guardia che, ai suoi tempi, ha rottamato dirigenti che avevano fondato la repubblica e oggi non sa tener testa a un ragazzino un po’ viziato che vuole spingerli fuori dal campo. Ma la politica e il potere sono come una droga o, per fare un paragone più legale, come un farmaco salvavita, se non ne assumi la giusta quantità non vivi, fino a morirne”.
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