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Un po’ di camomilla a Bersani, per favore

Mancano poche ore alla decisiva riunione della commissione del Senato in cui si certificherà l´eventuale intesa sulla legge elettorale.
 
Bersani non si da pace perchè vorrebbe una legge fatta apposta per consentirgli di varcare il soglio di Chigi. Vorrebbe un premio di maggiornnza per passare dal 35 al 55 per cento.
 
Non ricorda, il giovane (si fa per dire) segretario del Pd quando i suoi compagni impallinarono quel tale Alcide De Gasperi che ebbe la sventuara di proporre una legge definita in modo infame “truffa” che garantiva il 55 per cento dei seggi solo al raggiungimento del 50 per cento dei voti (al partito, e non alla coalizione).
 
Bersani continua ad agitarsi, minaccia Casini reo di opporsi perchè vorrebbe un pareggio e spiegando che in quel caso ci sarebbero nuove elezioni e non un governk Monti.
 
Il segretario del Pd è divenuto presidente della Repubblica a nostra insaputa: complimenti!
 
A Bersani, che conoscevamo come persona corretta e di buon senso, chiediamo di avere più rispetto delle istituzioni e del principio della rappresentanza democratica. Non si può invocare alla governabilità quando si pensa di vincere e gridare al fascismo se si teme di perdere. Si concentri a vincere le primarie e a convincere gli italiani, il signor Bersani.
 
Sulle regole meglio non tirare troppo la corda.
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