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Ron Klain, chi è e cosa farà lo zar Usa anti Ebola

Ron Klain è stato designato dal presidente americano in persona come lo “zar Usa anti ebola“. Adesso dovrà impiegare tutte le sue forze per prevedere scenari catastrofici e tentare di risolvere quello che il New York Times ha ribattezzato “il pasticcio sociale ed anche politico” per la Casa Bianca, su cui sono piovute molte critiche per la gestione dell’emergenza, in un momento critico in cui c’è da fronteggiare anche il caso Isis.

ACCELERAZIONE
Solo ieri l’allarme è riecheggiato in Texas, dove il governatore Rick Perry ha riunito un gabinetto di emergenza per discutere delle misure preventive da adottare. Per cui il presidente Barack Obama ha incontrato Sylvia Mathews Burwell, il segretario del Dipartimento di Salute e Servizi Umani, e Susan E. Rice, il consigliere per la sicurezza nazionale, per poi convergere sul nome di Klain in base ad una serie di valutazioni tecniche che esulano dalla competenza squisitamente medica.

CHI E’
Il 53enne è un esperto operativo di risposte alle crisi e veterano delle amministrazioni democratiche. E’stato a capo del personale per conto del vice presidente Joseph Biden e aveva svolto lo stesso ruolo con Al Gore. E’conosciuto per la sua capacità di gestire le cosiddette high-stakes e le sfide politiche in rapido movimento. E’stato l’avvocato democratico al fianco di Gore durante il riconteggio nelle elezioni del 2000, ed è stato anche interpellato da Kevin Spacey nel film “Recount“.

STRATEGIA
La sua nomina è il frutto di una lunga ed approfondita analisi da parte dello staff di Obama, per risolvere il caso che sta seminando terrore tra cittadini e istituzioni negli Usa. Una decisa spinta verso il nome di Klain è arrivata dalle feroci critiche piombate contro l’amministrazione Obama circa i metodi con cui l’emergenza Ebola è stata affrontata nel Paese. Il riferimento è all’episodio relativo a due operatori sanitari che sono stati infettati, alle cure prestate ad un paziente in un ospedale di Dallas e ad un operaio a cui successivamente non è stato impedito di salire su un aereo nonostante avesse ancora la febbre.

QUI CASA BIANCA
“Quello che cercavamo non è un esperto di Ebola, ma piuttosto un esperto di implementazione, e questo è esattamente ciò che Ron Klain è”, ha detto Josh Earnest, l’addetto stampa della Casa Bianca. Aggiungendo che ha una lunga esperienza gestionale all’interno del governo federale. Attualmente Klain è a capo del Case Holdings e consigliere generale presso Revolution LLC, due società fondate da Steve Case, l’ex amministratore delegato di AOL.

CRITICHE
Contrari alla nomina i repubblicani, secondo cui Klain non ha significative esperienze nel campo della salute pubblica, per cui è la “persona sbagliata per questo lavoro”. E il senatore Jeff Sessions, repubblicano dell’Alabama, ha detto che di fronte alla prospettiva di un’epidemia sarebbe stato più opportuno incaricare “un esperto in epidemiologia, non un esperto politico”.

OPERATIVITA’
La guerra all’Ebola coinvolgerà adesso vari rami del Dipartimento di Salute e Servizi Umani (in particolare, ma non esclusivamente, i Centers for Disease Control and Prevention), il Pentagono, il Dipartimento di Stato, il Consiglio di Sicurezza Nazionale, la Banca Mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ufficio del presidente Obama, oltre a soggetti privati. La posizione di “zar” richiedeva quindi qualcuno che sapesse muoversi a cavallo di queste diverse agenzie e istituzioni con una statura alta e condivisa da tutti gli attori in gioco. Così è maturata la decisione di Obama.

VISIONE
“Per noi – ha detto Obama nel briefing finale – può essere utile avere una persona che gestisca un processo più regolare. Per noi sarebbe stato più allettante nominare qualcuno con una lunga lista di credenziali mediche, o qualcuno con un profilo pubblico rassicurante. Ma abbiamo scelto un altro profilo”. La nomina di Klain, è il ragionamento di Obama, significa che la Casa Bianca ha pensato a lui per coordinare le già ampie risorse, e per evitare il pericolo che il governo federale sia troppo lento nello scambio di informazioni tra agenzie e nell’ottenere le risorse di cui abbiamo bisogno”.
twitter@FDepalo

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