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Servizi segreti, Vittorio Pisani e Angelo Agovino nuovi vicedirettori di Aisi e Aise

Nuove nomine nei servizi segreti, con le quali l’esecutivo gialloverde ha rinnovato, com’era nell’aria da tempo, parte delle vice direzioni delle agenzie di intelligence interna ed esterna, Aisi ed Aise.

PISANI ALL’AISI

Alla vice direzione dell’Aisi – diretta dal generale Mario Parente – arriva Vittorio Pisani. Pisani è noto per aver diretto le attività investigative che hanno condotto alla cattura del boss del clan dei casalesi Antonio Iovine e del capoclan Michele Zagaria, quando era alla guida della Mobile partenopea. Dirigente superiore della Polizia di Stato, è stato fino ad ora direttore del Servizio Immigrazione della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.

AGOVINO ALL’AISE

Il generale di Corpo d’Armata dell’Arma dei Carabinieri Angelo Agovino è invece il nuovo vicedirettore dell’Aise (agenzia al vertice della quale c’è il generale Luciano Carta). Nato nel 1957, Agovino è ufficiale dell’Arma con una lunga carriera alle spalle al Comando Generale di viale Romania, dove ha ricoperto anche l’incarico di Comandante del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri. Si è formato alla Scuola Militare Nunziatella, all’Accademia militare di Modena e alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri e con un corso di Alta Formazione presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di polizia.

IL PERCORSO

Nelle scorse settimane, aveva riportato Formiche.net, le riflessioni su un avvicendamento alla guida dei servizi segreti si erano spinte fino a un punto piuttosto avanzato, che – secondo le indiscrezioni del quotidiano La Repubblica – avrebbe previsto un potenziale cambio in blocco di tutti i vicedirettori in carica.
Una decisione protesa ad un rinnovamento quindi assai ampio orientato alla volontà di completare il riassetto del Comparto dopo le nomine dei vertici: il generale Gennaro Vecchione al Dis ed il generale Carta all’Aise. Un ricambio fisiologico secondo alcune interpretazioni; una sorta di epurazione politica secondo le interpretazioni dell’opposizione. La sola ipotesi, così come maliziosamente fatta filtrare ai quotidiani, ha dato vita a numerose polemiche sollevate proprio dall’opposizione, la quale ha fortemente criticato quello che avrebbe ritenuto essere un inedito “spoil system” applicato alla sicurezza nazionale (una valutazione sulla quale, tuttavia, gli esperti non concordano). Critiche che hanno spinto anche il comitato parlamentare di vigilanza sull’intelligence, il Copasir, e il suo presidente Lorenzo Guerini, a chiedere all’esecutivo maggiore cautela su un passaggio legittimo nella forma, ma delicatissimo nella sostanza. L’appello, se effettivamente c’è stato, sarebbe stato ascoltato e fatto proprio dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha conservato le deleghe sull’intelligence e che le esercita con estrema attenzione.

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