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Vi spiego come sarà la manovra economica. Parola di Gualtieri

Una manovra non certo acqua e sapone ma nemmeno mastodontica. A poco più di 24 ore dall’approvazione della nota di aggiornamento al Def (Cdm domani alle 18.30), il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha fornito un primo identkit della prossima legge di Bilancio. La quale, oltre ad essere la prima manovra scritta da un governo Pd-M5S, potrà contare quest’anno su una flessibilità maggiore da parte dell’Europa, conseguenza diretta della ritrovata sintonia tra Roma e Bruxelles, a sua volta frutto dell’uscita della Lega dal governo. Gualtieri, intervenuto a In 1/2 ora in più, su Rai 3, ha fornito alcune certezze importanti. Massimo impegno nella sterilizzazione dell’Iva, prima sforbiciata al cuneo fiscale, mantenimento della quota 100 e del Reddito di cittadinanza e sforzo “alla tedesca” in materia di investimenti verdi. Tutto chiaro, ma a quale prezzo, ovvero con quale deficit?

30 MILIARDI DI MANOVRA

Il ministro sa bene che dare adesso la cifra esatta sul nostro deficit 2020 da inserire nella Nota di aggiornamento al Def potrebbe essere un errore. Meglio tenersi vaghi, ma non troppo. Il numero magico è 2,4%, una soglia che garantirebbe una decina di miliardi di spazio, se sommati alla flessibilità concessa dall’Ue. Forse però, si andrà un po’ al di sotto di tale soglia anche perché la richiesta iniziale di Bruxelles era un disavanzo ridotto dello 0,6% dall’attuale 2, dunque all’1,4%. “Forse è meglio non dichiarare il 2,4% e poi fare il 2,04% e nel frattempo avere un’impennata dello spread, è preferibile collocarsi meglio dall’inizio per non avere turbative. Questa è una saggia via di mezzo che noi percorreremo”, ha spiegato Gualtieri. L’importo della manovra, comunque, dovrebbe attestarsi sui 30 miliardi. Per Gualtieri “una cifra credibile. Ai 23 miliardi, per evitare l’aumento dell’Iva, sono da aggiungere altri miliardi per le politiche da mettere in campo. Comunque la cifra sarà definita dal Cdm”.

OBIETTIVO IVA

La partita vera però è sull’Iva, che da sola vale 3/4 di manovra. Qui il problema è capire se si hanno i soldi per scongiurare un aumento generalizzato dell’aliquota. Per scongiurare l’aumento dell’Iva “stiamo lavorando a varie ipotesi”, ha spiegato Gualtieri,  “ma la sede naturale per decidere quale strada seguire è la manovra e non la Nota di aggiornamento. Leggo pezzi di indiscrezioni abbastanza fantasiose per questo invito i lettori ad una certa prudenza. Ci sono varie ipotesi allo studio che in ogni caso produrrebbero una riduzione dell’Iva. Può essere fatta attraverso una rimodulazione selettiva oppure altri meccanismi. Ci stiamo lavorando”. Una strada dunque potrebbe essere “abbassare l’Iva su alcuni prodotti e alzandola per altri ma, ripeto, ci sono solo ipotesi allo studio”.

L’ORA DEL CUNEO

Da almeno una decina di anni l’Italia e le sue imprese aspettano il taglio del cuneo fiscale, la differenza tra il salario lordo e netto, che in nel Bel Paese è elevatissima. Anche qui Gualtieri è stato cauto, ma senza risultare vago e fumoso. “Vogliamo partire con un primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale, è un elemento importante non solo a livello redistributivo ma anche per la crescita”. Gualtieri conferma anche gli impegni per Quota 100: “Non è serio cambiare il sistema previdenziale ogni anno” e quindi il governo giallorosso ha deciso di confermare la legge in manovra. Stessa filosofia anche per la seconda: non si cambia in corsa. “La sfida è rafforzare le politiche attive. Un governo serio non cambia la misura, cerca di farla funzionare bene”.

GREEN NEW DEAL STILE BERLINO

C’è però un pilastro sul quale si reggerà l’intera manovra: gli investimenti nella sostenibilità. Nei giorni di Greta Thunberg all’Onu e dell’annuncio da parte della Germania di emettere obbligazioni per 50 miliardi per raccogliere fondi per la green economy (qui l’intervista in merito all’ex ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti), l’Italia si accoda a chi vuole tentare di salvare il pianeta. L’idea del governo è importare l’approccio tedesco, se non altro per la portata degli investimenti. Ma soprattutto ottenere dall’Europa la possibilità di escludere la spesa per la sostenibilità dal calcolo del deficit. “Nella manovra aumenteremo gli investimenti, un Paese che li riduce non ha futuro: aumenteremo gli investimenti pubblici e istituiremo un grande fondo alla tedesca, nell’ottica della transizione ecologica dell’economia“. Il Green New Deal  sarà dunque uno dei pilastri della prossima legge di Bilancio. “Sappiamo che se non portiamo le emissioni a zero nel 2050 rischiamo l’estinzione della vita sulla Terra, quindi dobbiamo essere seri su questo, dobbiamo mettere in campo misure serie e non guardare solo alle prossime elezioni, ma pensando alle prossime generazioni”. Meno male.

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