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Haftar entra a Sirte. Misurata (e la Turchia) inviano i rinforzi

L’Lna, la milizia comandata dal signore della guerra della Cirenaica, Khalifa Haftar, ha conquistato buona parte di Sirte, città sul golfo omonimo tra Tripoli e Bengasi. Si tratta di un‘avanzata territoriale importante, contro cui infatti è già in atto un contrattacco.

Lo scatto è stato frutto di un’operazione spinta dagli haftariani per giocare di anticipo sull’arrivo in Libia delle unità (consiglieri e forze speciali) in partenza dalla Turchia per rafforzare le linee del Gna — il Governo di accordo nazionale di Tripoli che da nove mesi sta resistendo all’offensiva lanciata dal capo miliziano dell’Est che, supportato soprattutto da Egitto ed Emirati, ambisce a diventare il nuovo rais.

La città è strategica perché è molto vicina ai campi petroliferi e ai porti petroliferi della Libia centrale e della costa. Nel gioco propagandistico della guerra, l’Lna sostiene di aver conquistato tutta la città, il Gna rimodula e dice che la porzione occidentale non è stata ancora penetrata dagli Haftariani e o rinforzi stanno  già arrivando. Gli uni chiamano gli altri “miliziani”, “terroristi”, “aggressori”, parlano di “liberazione” o “resistenza”

Gli haftariani, molti dei quali sono mercenari sudanesi, hanno sfondato il fronte di Sirte sostanzialmente per due ragioni. Primo, le unità locali hanno ripiegato in attesa di rinforzi. Nel pomeriggio, dal media emiratino al Arabya era stata diffusa la notizia che i misuratini avevano abbandonato il fronte perché intendevano mollare il Gna, a cui forniscono da sempre protezione militare e politica. Ma fonti dal campo hanno smentito, dicendo che si trattava di “fake news”, e al momento della stesura di questo post ci vengono forniti video di unità che da Misurata si sono mossi come rinforzi verso Sirte e sono già operativi — “stanno già riconquistando il terreno perso”.

Nella città gheddafiana i misuratini hanno un’ottima presenza e vi hanno piazzato degli avamposti logistici dopo averla liberata nel 2016 dall’occupazione dello Stato islamico — che ci aveva costruito la fiorente capitale sul Mediterraneo direttamente collegata al cuore siro-iracheno del Califfato. Ma la seconda delle ragioni per cui oggi gli haftariani hanno sfondato è legata alla resa, o meglio al cambio di casacca, di alcuni dei gruppi armati tribali della città (Ghaddafi e Makhdali).

 

 

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