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La posizione italiana sul Mes? Ecco cosa ha detto Conte

“Quanti oggi esprimono dubbi e perplessità su questa nuova linea di credito contribuiscono a un dibattito democratico e costruttivo, e sono io il primo a dire che bisognerà valutare attentamente i dettagli dell’accordo. Solo allora potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se il relativo regolamento può essere o meno conforme all’interesse nazionale, se può essere o meno conveniente e opportuno rispetto agli interessi nazionali”. Con queste parole il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato in aula al Senato la posizione dell’Italia “sull’attivazione di una linea di credito dedicata alle spese sanitarie ed erogata dal Meccanismo europeo di stabilità”.

“Si è alimentato, nelle ultime settimane, un dibattito che rischia di dividere l’Italia inopposte tifoserie. Insieme ad altri otto Paesi membri – ha detto Conte – l’Italia ha lanciato una sfida ambiziosa all’Europa, invitandola a introdurre nuovi strumenti per affrontare esuperare al più presto questa crisi. Alcuni di questi Paesi,che hanno condiviso questa nostra impostazione, hanno dichiaratoda subito, penso alla Spagna, di essere interessati al Mes, purché non abbia le rigide condizionalità applicate in altrecircostanze, ma solo la condizione che l’utilizzo delfinanziamento sia per far fronte alle spese sanitarie, dirette e indirette. Rifiutare la nuova linea di credito significherebbefare un torto ai Paesi, che pure sono a noi affiancati in questabattaglia, e che intendono invece usufruirne. Resto però convinto che all’Italia serva altro”.

“All’ultima riunione dell’Eurogruppo – ha affermato Conte – è stato compiuto un deciso passo avanti in taledirezione, perché nel paragrafo 16, relativo all’utilizzo delMes, è stata proposta una nuova linea di credito, chiamata “pandemic crisis support” e adattata alla natura simmetrica dello shock legato al Covid-19, soggetta alla sola condizione dell’utilizzo del finanziamento per le spese sanitarie e diprevenzione, dirette e indirette. Per capire se effettivamente sarà così, bisognerà però attendere l’elaborazione deidocumenti relativi ai termini di finanziamento, che verranno predisposti per erogare questa nuova linea di credito. Su questo versante mi attendo ulteriori chiare prese di posizione anche inseno al Consiglio Europeo, e in ogni caso siamo disponibili a lavorare con i Paesi direttamente interessati a questa nuova linea di credito affinché, anche in sede regolamentare, non siano introdotte condizionalità di sorta, macro-economiche o più specifiche”.

“Come ho già dichiarato in altre sedi, ritengo che questa discussione, in un Paese civile e democratico, debba avvenire in modo pubblico e trasparente, dinanzi al Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola”, ha sottolineato.

“Ma la verità – ha aggiunto il premier – è che la trattativa in cui siamo impegnati in Europa è particolarmente complessa perché la risposta comune non può poggiare solo su queste misure: deve essere molto più efficacee consistente. Noi siamo ben convinti della forza delle nostre ragioni. All’inizio eravamo soli. Nelle scorse settimane ho però proposto una lettera, un vero e proprio manifestoprogrammatico, che è stato sottoscritto da altri 8 Paesi, che ora sono con noi a chiedere strumenti nuovi, adatti alla situazione eccezionale che stiamo vivendo”.

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