Skip to main content

Gas, geopolitica e finanza. Le tre spine di Erdogan (con vista Usa)

erdogan

In attesa del risultato elettorale americano, Ankara continua a muoversi con disinvoltura nel Mediterraneo orientale. Ma oltre alle ricerche nella Zee greca, deve fare i conti con l’alleanza Usa-Grecia nella difesa. E c’è allarme sulle finanze turche…

Neanche il terremoto a Smirne, con centinaia di morti e feriti, ferma Erdogan: la Grecia risponde con anti-Navtex al nuovo Navtex turco illegale per la Oruc Reis, impegnata nuovamente in acque contese a caccia di gas. Intanto Usa e Grecia a braccetto anche nella difesa: entro 2 anni Atene avrà il nuovo P3 Orion anti som dotato del radar israeliano ELM-2022A per bloccare i sottomarini turchi. In sostanza, in attesa del risultato elettorale americano, Ankara continua a muoversi con disinvoltura nel Mediterraneo orientale. Ma oltre alla ricerche nella Zee greca, deve fare i conti con l’alleanza Usa-Grecia nella difesa. E c’è allarme sulle finanze turche.

IL NODO DEL GAS

La stazione del servizio idrografico navale di Heraklion a Creta ha emesso un anti-Navtex in occasione del nuovo Navtex illegale turco per le indagini di Oruc Reis a 16 miglia a sud-est di Rodi e a 30 da Kastellorizo. Secondo il governo greco il Navtex turco fa riferimento ad “attività illegali e non autorizzate”, in un’area che “copre la piattaforma continentale greca.”

L’emissione di un nuovo Navtex illegale per il periodo 1-14 novembre, osserva il Ministero degli Esteri di Atene in una nota ufficiale, impegna un’area all’interno della piattaforma continentale greca per condurre indagini sismiche illegali e “conferma ancora una volta la volontà di continuare a ignorare le regole fondamentali del diritto internazionale.” Allo stesso tempo, sottolinea che questa azione crea ulteriore tensione in un’area vulnerabile in un momento in cui l’attenzione è attualmente concentrata sul fornire assistenza ed esprimere messaggi di sostegno e solidarietà per i morti e i feriti del sisma a Smirne e Samos.

LIRA TURCA

La lira turca che perde ancora non può essere un altro caso, come da tesi sostenuta ai piani alti del governo in Turchia: ha accusato un calo dello 0,7% toccando il minimo storico di 8,404 per dollaro incrementando le perdite del 2020 a quasi il 30%. La banca centrale turca ha annunciato che da domani sospenderà i prestiti nel mercato monetario interbancario: in questo modo si intende compiere un ulteriore passo per stabilizzare la lira e domare così l’inflazione.

“Per perseguire la stabilità dei prezzi e gli obiettivi di stabilità finanziaria – recita una nota di questa mattina della banca – tutti gli strumenti necessari nell’ambito della politica monetaria e della gestione della liquidità continueranno ad essere utilizzati in modo decisivo.”

Ma il governatore della Banca centrale, Murat Uysal, è stato oggetto di una serie di critiche da parte degli investitori dopo che il suo comitato di politica monetaria ha lasciato inaspettatamente il tasso di interesse di riferimento invariato al 10,25% in ottobre. Di contro ha deciso invece di stimolare l’aumento dei costi dei prestiti per le banche, difendere la lira e domare l’inflazione, che si attesta all’11,8% annuo.

Insomma, un altro corto circuito tra esigenze tecniche che un istituto bancario ha l’obbligo di adottare e desiderata della politica che si fa nuovamente così invasiva.

DIFESA, GRECIA E USA A BRACCETTO

Intanto Usa e Grecia procedono sempre più a braccetto anche nel settore della difesa: entro 2 anni Atene avrà il nuovo P3 Orion anti som dotato del radar israeliano ELM-2022A, così potrà intrappolare un sottomarino della flotta turca ad una distanza di circa 370 km, anche se solo si sporgerà in superficie a pochi centimetri dal suo periscopio. Un altro dettaglio importante è che il nuovo velivolo, frutto della corposa cooperazione navale sull’asse Washington-Atene, avrà anche il sistema di collegamento dati Link 16 e quindi potrà trasferire dati ad altri velivoli o unità di superficie della Marina Militare.

TRUMP VS BIDEN

Infine una curiosità in vista delle urne americane: secondo un sondaggio di Prorata il 71% dei greci voterebbe per Joe Biden rispetto al 15% che preferirebbe Donald Trump: a pesare il fatto che in questi mesi Trump ha parlato positivamente di Erdogan, entrando anche in conflitto con il Dipartimento di Stato e il Pentagono, che sono i bracci operativi della politica statunitense nei confronti della Turchia. Mentre un nome di peso dei Democratici, come il senatore Bob Menendez è convinto del fatto che la Turchia debba essere calmierata nelle sue posture nella regione. Un dossier che ha passato direttamente alla candidata alla vicepresidenza Harris.

twitter@FDepalo

Exit mobile version