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Il fondo d’investimento che vuole fermare l’avanzata cinese nelle telco

Ue e Usa nicchiano, mentre la DSR continua a penetrare in Serbia e Bosnia. BC Partners già alcuni mesi fa aveva annunciato l’intenzione di sostituire tutti gli apparecchi Huawei, per allinearsi al nuovo governo Usa. Aveva inoltre provato a prendere l’Inter dal gruppo Suning, controllato ora da Alibaba (e dal governo di Xi)

La Via della Seta della comunicazione (DSR) è di fatto la nuova strategia cinese per penetrare nel costone balcanico (e non solo). BC Partners già alcuni mesi fa aveva annunciato l’intenzione di sostituire tutti gli apparecchi Huawei, per allinearsi al nuovo governo Usa. Da tempo i governi europei hanno rafforzato i controlli sulle apparecchiature di telecomunicazione delle aziende cinesi circa le reti 5G a seguito delle pressioni a stelle e strisce, nella convinzione che Pechino usi l’infrastruttura di Huawei per scopi non solo commerciali. United Group già opera in diversi Paesi come Bulgaria, Croazia, Slovenia, Grecia e Serbia, offrendo una varietà di servizi, tra cui telefonia mobile, via cavo, a banda larga e fissa. Per questa ragione BC potrebbe rappresentare, di fatto, l’argine all’ultrainvasività cinese nel settore.

QUI BALCANI

BC Partners è un fondo di private equity con sede a Londra molto attivo, dal Mediterraneo ai Balcani: ha preso Tele2 Croatia per 220 milioni di euro e il provider di telecomunicazioni bulgaro Vivacom services per 1,2 miliardi. Possiede il Gruppo United, fornitore di telecomunicazioni e media multi-play in Europa sudorientale, già presente in Grecia, Serbia, Slovacchia, Croazia, Bulgaria, Bosnia, Montenegro, Macedonia settentrionale e Albania, attraverso società come SBB, TeVach, TotalT offre le sue telecomunicazioni servizi a più di 1,8 milioni di famiglie. Si candida a player in una macro area dove l’invasività di Pechino con la DSR non è più una sorpresa.

Molti operatori di telefonia mobile nell’Europa orientale e sudorientale hanno tradizionalmente utilizzato apparecchiature Huawei per le loro reti, alla ricerca di un’alternativa più economica a Nokia ed Ericsson. Ma la Grecia ad esempio ha detto “geopoliticamente” no a Huawei lo scorso anno. Ieri Nokia ha annunciato di essere stata scelta da United Group per fornire i suoi prodotti di rete core cloud-native in Bulgaria, Croazia e Slovenia, rendendolo così l’unico fornitore principale per il gruppo in quei paesi e ampliando ulteriormente le relazioni commerciali tra le due società.

BC

È guidata da 52enne Nikos Stathopoulos, amministratore delegato, azionista di maggioranza e membro del comitato esecutivo e di investimento, inserito nella classifica annuale del Financial Times con le 50 persone più influenti nei mercati europei. BC Partners ha circa 35 anni di presenza nel campo degli investimenti: l’ultimo in ordine di tempo è la cessione di Pharmathen per 1,6 miliardi di euro, acquistata sei anni fa per 475 milioni di euro. I numeri di BC sono significativi: ha raccolto fondi per oltre 25 miliardi di euro, portando a termine 122 investimenti privati in 18 paesi. Aveva inoltre provato a prendere la squadra di calcio dell’Inter, ma la richiesta della famiglia Zhang di un miliardo di euro era stata considerata troppo esosa, visto il debito da 700 milioni. Tra i maggiori affari spicca quello di Migros, il più grande retailer alimentare turco e quello del Gruppo italiano Coin.

DSR – DIGITAL SILK ROAD

Potenzialmente l’influenza digitale della Cina nei Balcani occidentali potrebbe poi essere trasferita nei paesi Ue di prossimità. In primo luogo quelli che aspirano ad entrare in Ue, come Albania, Montenegro e Macedonia del Nord, desiderosi di una nuova infrastrutturazione digitale, passaggio su cui Ue e Usa dovrebbero riflettere, in chiave di sfida alla sicurezza non solo per la macro regione in questione. Alcuni paesi balcanici come i tre già citati hanno firmato la Clean Network americana, si tratta di un’iniziativa messa in campo per garantire che i vettori della Repubblica Popolare Cinese non siano collegati alle reti di telecomunicazioni statunitensi. La DSR copre una vasta gamma di aree, che vanno dalle reti di telecomunicazioni, ai progetti di “Smart City”, all’e-commerce, ai sistemi di navigazione satellitare cinesi.

La Serbia, sebbene sotto pressione per limitare la partecipazione delle società cinesi, non ha aderito all’iniziativa “Rete pulita” e ha annunciato più volte di non voler escludere le società cinesi in un prossimo futuro. Anche la Bosnia Erzegovina ha sviluppato una forte cooperazione con la Cina sia con accordi bilaterali tra governi, sia con la presenza di aziende come Huawei: così sono state poste le basi per quei progetti di “Smart City” che dovrebbero vedere la luce entro 12 mesi.

Il progetto della DSR è noto da tempo: già nel 2015 il governo cinese aveva pubblicato il documento ufficiale che avviava la “via della seta dell’informazione” all’interno della Bri, composto da cavi ottici transfrontalieri e dall’uso dei big data. Per cui il ruolo globale della Cina nello sviluppo tecnologico, che oggi fa capolino anche nei Balcani e nel Mediterraneo, non è affatto una sorpresa.

@FDepalo

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