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 About Benedetto Ippolito

Benedetto Ippolito è nato a Milano il 29 marzo 1973. E' sposato e ha due figlie. Si è laureato in Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1998 dove ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca nel 2002, dopo aver frequentato il DEA all'Université de la Sorbonne-Paris IV dal 2000 al 2001. Già Consigliere d'Amministrazione della Fondazione Telecom Italia e Membro del Comitato Scientifico dal 2008 al 2011, attualmente è Professore e Ricercatore Confermato di Storia della Filosofia all´Università degli Studi Roma Tre. Insegna la stessa disciplina all'Istituto Superiore di Scienze Religiose all´Apollinare della Pontificia Università della Santa Croce di Roma. E' membro del Comitato Strategico dell'Ipalmo (Istituto per le relazioni internazionali tra l'Italia e i Paesi dell'Africa, America Latina, Medio ed Estremo Oriente) e Consigliere Direttivo del Cisem (Centro Interdipartimentale di Studi sull'Etica in ambito Militare). E´ componente, inoltre, del Comitato Economico Sociale della Fondazione Craxi e del Comitato tecnico-scientifico del Cesma (Centro Studi Militari Aeronautici). Già collaboratore di "Formiche", "Mondoperaio", "Foglio", "Avvenire" e "Riformista", è autore di numerose pubblicazioni scientifiche. E´ iscritto alla Sispm (Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale) e alla Sfi (Società Filosofica Italiana).

Perché non possiamo non dirci israeliani. Il commento di Ippolito

La più nefanda deriva occidentale si è consumata nel ‘900 quando alcune ideologie deliranti hanno separato surrettiziamente il destino degli ebrei da quello delle nostre nazioni. È stata una folle mistificazione, i cui effetti sono stati l’antisemitismo e il nazi-comunismo. Lo Stato ebraico esiste per segnare questa inossidabile saldatura che è interna alla nostra identità occidentale. Il commento di Benedetto Ippolito

Trump vs Harris, il generale contro il particolare. L'analisi di Ippolito

Se guardata in questa ottica, Trump potrebbe, chissà, magari aver mostrato non il meglio di sé, ma sostiene comunque una politica eticamente migliore, più razionale e calcolata e maggiormente corrispondente agli interessi generali del popolo americano, mentre Harris, più efficace, forse, sul piano comunicativo, testimonia perfettamente la parzialità, il radicalismo, la pericolosità sociale, dispendiosa e irrazionale, di un certo settarismo, fintamente egualitario, della sinistra globale. L’opinione di Benedetto Ippolito

Case occupate, la via sinistra all'illegalità. Il commento di Ippolito

La proprietà privata e la tutela dell’integrità del territorio nazionale sono principi fondativi della legalità naturale e costituzionale dei popoli. Perciò non si deve verbalmente incitare o giustificare per nessuno scopo, immaginato o sognato, alla loro trasgressione. L’opinione di Benedetto Ippolito

La Lega in quarant'anni di storia. L'affresco di Ippolito

La Lega è un fenomeno unico e ragguardevole della storia dell’Italia repubblicana: testimonia nello spazio pubblico un sentire profondo, esistente e specifico, e il suo destino politico è sicuramente quello di veicolare anche nel futuro una peculiare variante originale dell’eterna anti-sinistra. La riflessione di Benedetto Ippolito

La crisi del cattolicesimo e la sfida culturale. Scrive Ippolito

La crisi culturale e la diffusa insensibilità popolare non sono verso la fede, ma verso il modo troppo debole e poco rigoroso di presentare e insegnare la verità cattolica. Vi è troppa paura e poca audacia. Abbandonare il rigore argomentativo, dimenticarsi del fascino esigente e attraente della Verità, di cui la Chiesa romana è custode, ha avuto un senso forse ottant’anni fa, in un momento in cui la società era eccessivamente rigida, ma non ha più significato oggi. Il commento di Benedetto Ippolito

La forza del centrodestra e la debolezza del campo largo. Il commento di Ippolito

Quella della Sardegna è stata certamente un’occasione perduta per il centrodestra e specialmente per i cittadini dell’isola. La faccenda tuttavia ha dimostrato che il centrodestra è forte e coeso, e il centrosinistra è smarrito e frammentato. D’altronde, inventarsi un’alternativa in politica non è roba da spot, da rivalsa o rievocazioni passatiste, ma da statisti e grandi ideali. E, nonostante il campo sia così largo, nel centrosinistra non si vede un sole che nasca all’orizzonte. Il commento di Benedetto Ippolito

Cosa c'è alle origini del no della sinistra al ponte sullo stretto. L'opinione di Ippolito

Il ponte sullo stretto è, senza dubbio, un progetto ambizioso; si può sicuramente discutere sulla sua priorità rispetto ad altro e sul modo di attuarne lo scopo. Ma boicottarne ideologicamente il programma infrastrutturale per via giudiziaria, costituisce un’assurdità pratica e un’incoerenza metafisica. L’opinione di Benedetto Ippolito

L'importanza del nuovo rapporto Stato-Chiesa a quarant’anni dal concordato

Dobbiamo a Craxi e a Giovanni Paolo II il riconoscimento del valore sociale, pubblico, democratico, liberale della dimensione spirituale. La religiosità infatti, prima di essere legata ad una fede, appartiene in sé ad ogni persona umana, è un diritto naturale, etico ed educativo, di ogni famiglia e comunità

Meloni, Orbàn e il rafforzamento nazionale dell’Italia. Il commento di Ippolito

Il punto vincente di Meloni è costituito proprio dalle positive relazioni internazionali e dalla capacità di portare a casa risultati rilevanti per noi. Il più recente tra questi è stato ottenere l’entrata di Orbàn nel gruppo dei Conservatori europei, un’adesione molto positiva soprattutto per due ragioni. Ecco quali nel commento di Benedetto Ippolito

L'Africa è più vicina ma la sinistra è in agonia. L'opinione di Ippolito

Affermare che il progetto è vuoto, solo perché lo fa la destra, in giorni nei quali tante autorità sono presenti al Quirinale e in cui in gioco vi è la ragion di Stato, è sconsiderato, provinciale e irresponsabile. Infatti ciò equivale a ritenere che 54 governi, Sergio Mattarella e il vertice delle istituzioni europee siano investiti da un medesimo giudizio di inettitudine, francamente insensato e destinato a ritornare sul poco autorevole mittente. Il commento di Benedetto Ippolito

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