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 About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Si scrive amicizia, si legge dipendenza. I tentacoli cinesi su Mosca

Tagliata fuori dalla finanza mondiale, dissanguata dalla guerra e bisognosa di capitali, l’ex Urss sta spalancando le proprie porte ai giganteschi prestiti delle banche cinesi, ponendo le basi per una dipendenza oltre che finanziaria, anche politica. E così Putin finisce nella rete del Dragone. Il report dell’Atlantic Council

Gli italiani si scoprono più poveri (e più confusi). L'inflazione secondo Savona

La Commissione per la Borsa fa il punto della situazione dopo due anni di pandemia e dodici mesi di cavalcata dei prezzi. Otto italiani su dieci hanno difficoltà a gestire le proprie finanze e oltre uno su tre non ha ben compreso l’impatto del costo della vita sui propri risparmi. Savona: il governo ha le armi, le usi

Sul fisco la missione (non) è impossibile. L'analisi di Nicola Rossi

Intervista all’economista ed ex parlamentare dem. Il riassetto degli scaglioni Irpef caldeggiato dall’esecutivo è la scelta più sensata, ma per una vera riforma serve agire sulla spesa, andando ben oltre gli obiettivi fissati nel Def. Meloni e Giorgetti hanno una grande occasione, non la sprechino

Tra inflazione, riforme e Intelligenza artificiale. I fronti delle imprese farmaceutiche

Il presidente di Farmindustria, incontrando la stampa, rivendica l’eccezionale tenuta dell’industria del farmaco, che lo scorso anno ha raggiunto i 38 miliardi in termini di valore della produzione. Ma la politica non deve dimenticare che le aziende, per quanto sane, non possono essere abbandonate al proprio destino

La prudenza paga. Ora i mercati tifano Meloni

Da quando la premier si è insediata a Palazzo Chigi, molto raramente il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi è salito oltre i 200 punti base. E ora, con i tassi saldamente sotto il 4%, lo Stato può cominciare a risparmiare qualcosa, pensando alla prossima manovra. E alla partita dei sussidi

Dagli Usa nessuna sfida, l'Europa colga l'opportunità dell'Ira. Parla Crolla

La mossa degli Stati Uniti andrebbe rilanciata con un tavolo di confronto transatlantico, per capire come dare piena attuazione al ridisegno delle catene del valore secondo il concetto del friendshoring, favorendo così gli investimenti americani in Europa. Intervista al consigliere delegato delegato della American Chamber of Commerce in Italy

Su Pnrr e banda larga c'è l'incognita manodopera. L'alert di Butti

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e senatore di FdI interviene in commissione Trasporti per aggiornare il parlamento sugli investimenti core del Recovery Plan. Mancano lavoratori per la digitalizzazione e messa a terra della fibra, il governo ne è pienamente consapevole. E sulla connettività del Paese ci sono troppi ritardi

Le banche cinesi vanno a caccia di capitali per non fallire

Tra il collasso del mattone e la pandemia, oggi secondo Standard&Poor’s gli istituti del Dragone scontano un deficit di capitale di oltre 550 miliardi di dollari. E ora per sopravvivere lo Stato non basta, serve il mercato

L'Italia taglia i ponti del gas con la Russia e diventerà hub mediterraneo

Il ceo di Eni, nel giorno del sold out del bond green, annuncia che nell’inverno 2024-25 Roma sarà definitivamente sganciata dalle forniture del Cremlino, grazie al ruolo giocato dall’Algeria. Ora sancito anche da un accordo con Sonatrach nell’ambito della visita del premier Meloni

Il dollaro non sarà detronizzato (con buona pace di Pechino). Parola di Credit Suisse

Un report della banca d’affari elvetica mette nero su bianco le ragioni per le quali la moneta del Dragone non soppianterà mai il biglietto verde. Mercati poco liberalizzati e troppi colpi di mano sull’industria impediranno la creazione di un sistema valutario a trazione cinese

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