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Promesse vs governi. Meloni non è Tsipras e i mercati lo confermano

L’allora premier greco fece sì marcia indietro ma senza prestare attenzione alle conseguenze che, pesanti, precipitarono la Grecia in un sistema ancora più duro. A Palazzo Chigi non si avvertono simili traiettorie, dal momento che almeno fino ad oggi il nuovo esecutivo non si è fatto trascinare dalla foga delle promesse, anzi si è reso responsabilmente conto che fare più debito in manovra sarebbe corrisposto ad un affossamento definitivo dell’Italia questa volta sì in acque greche

La manovra in silenzio. Come funziona la tela di Meloni (tra Mef ed Europa)

La densità della manovra economica non si misurerà in consenso popolare, visto che la campagna elettorale è terminata e il prossimo appuntamento sarà nel 2024 con il rinnovo del Parlamento Ue, ma in consenso europeo

Maggioranza alla prova del Mes. Giorgetti apre, che farà Meloni?

Come si comporterà il governo guidato da Giorgia Meloni sul Mes? Lo ha anticipato Giancarlo Giorgetti ieri dall’Eurogruppo: “Sul Mes mi attesto sulle decisioni del precedente governo, di cui facevo parte. Si attendono i prossimi passi dell’esecutivo

Giorgetti in Germania, i due filoni che corrono sull'asse Roma-Berlino

Debito pubblico e crisi delle auto: Palazzo Chigi non potrà prescindere da queste due macro tematiche sia per strutturare un dialogo proficuo con il primo contribuente europeo, sia per costruire un rapporto che porti benefici all’Italia

Draghi, il Quirinale e il voto anticipato. Parla Toccalini (Lega)

Intervista al segretario della Lega giovani Luca Toccalini. Salvini vs Giorgetti? Non siamo una caserma, ma decide il segretario. In Europa avanti con il supergruppo, Ppe schiacciato a sinistra. Quirinale? Presto per fare nomi anche se Draghi…

La Lega è una sola. Vi dico dove va a Bruxelles. Parla Zanni

Intervista all’eurodeputato leghista, presidente di Identità e democrazia (ID). Salvini e Giorgetti raccontano una sola Lega: a Bruxelles il Ppe si è schiacciato a sinistra, ma alcuni popolari ci cercano in privato. Il supergruppo sovranista conviene, anche alla Meloni. E per il Quirinale..

Salvini conferma la sua leadership e tiene unito il partito. La bussola di Ocone

La reazione rapida, fulminea, con la convocazione del Consiglio federale, non era una scelta scontata, ma era sicuramente la più indicata: lasciar decantare l’attrito con il suo vicesegretario, iniziare un lavoro sotterraneo di mediazione, temporeggiare, o addirittura compiere un fallo di reazione, avrebbe finito per essere deleterio per l’uno e per l’altro, e cioè in fondo per la Lega. La rubrica di Corrado Ocone

Congresso? No, assemblea. La contromossa di Salvini che spiazza il partito

Un’assemblea generale, con tutti dentro, dai sindaci agli eurodeputati. Chi vuole contestare la linea, lo faccia pure: in pubblico. Matteo Salvini risponde alle critiche nel partito con un blitz: a dicembre la resa dei conti. Giovedì l’annuncio nel Consiglio federale. Ma fra i leghisti c’è chi mugugna (militanti inclusi)

I due messaggi politici mandati da Giorgetti alla Lega. La bussola di Ocone

Il vicesegretario della Lega ammonisce il partito e Salvini a portare a termine la “svolta” europeista e “istituzionale”. Il “treno Draghi” passa una volta e il sovranismo è “passato di moda”. Le elezioni politiche scioglieranno i nodi, ma il risultato dipenderà molto dalle scelte che si faranno ora

Lega nel Ppe, Draghi al Quirinale. Giorgetti dà la linea

In un’intervista nell’ultimo libro di Bruno Vespa, il ministro dello Sviluppo economico e numero due della Lega a tutto spiano. Salvini? Basta western, deve puntare all’Oscar: Lega nel Ppe e tanti saluti ai tedeschi di Afd. Draghi? Al Quirinale

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