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Maometto, ovvero quando un peluche fa il profeta

Una professoressa inglese in Sudan rischia di essere condannata a pagare con sei mesi di carcere, 40 frustrate o una multa il permesso concesso ai suoi studenti di chiamare “Mahoma” un peluche della classe. Il nome, che secondo l’accusa attenta all’integrità e al rispetto verso il profeta musulmano, è stato scelto dai bambini poichè è molto comune. Ma i musulmani considerano il fatto un attentato contro l’Islam, per cui la docente dovrà pagare. Gillian Gibbons ha 54 anni ed è arrivata nella città di Khartoum per partecipare ad un programma di formazione sul regno animale. E’ questo il motivo della presenza di “Mahoma”, l’orsetto di peluche di proprietà della classe. L’ambasciata britannica si sta dando da fare per dimostrare la buona fede della professoressa, ma ha manifestato la sua preoccupazione per l’integrità fisica e psicologica della Gibbons. Mentre si aspetta la sentenza, la scuola rimarrà chiusa per il timore di attacchi. Con il povero “Mahoma” barricato al suo interno. E’ dura essere un orsetto di peluche con un nome così importante.   

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