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E se abolissimo il voto finale? La proposta di Ciccotti per l'esame di maturità

Due giovani maturandi si rifiutano di sostenere la prova orale all’Esame di Stato. Un gesto gratuito, dadaista? O segno di disagio per un esame ormai fuori dal tempo? Il parere e la proposta di Eusebio Ciccotti, ex-preside, saggista, critico cinematografico

Maturità 2025: scena muta, protesta vuota. Scrive Arditti

Bene ha fatto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ad annunciare subito che dal prossimo anno chi sceglierà di boicottare la prova orale della maturità scolastica sarà bocciato. È un chiarimento doveroso: l’esame di Stato è un atto pubblico, formale, che serve a misurare non solo le conoscenze ma anche la disponibilità a confrontarsi con regole stabilite da altri

Visione di fede. Vi racconto Gjon Kolndrekaj, il regista del sacro

Di Fulvio Caldarelli

La Chiesa Cattolica ha sempre dimostrato di adeguarsi ai continui cambiamenti della società per intrattenere nuove forme di dialogo con il prossimo. Per questo, l’efficacia della rappresentazione cinematografica dell’opera di Gjon Kolndrekaj sta nel rendere il catechismo parola viva e vibrante, affidata a testimonianze commoventi, rappresentazioni emozionanti e scenari mozzafiato. Una realizzazione artistica unica, chiara ed esauriente per gli uomini del nostro tempo

Per capire l’arte oggi serve educazione, e non solo stupore. L'intervento di Monti

È essenziale che al percorso sinora svolto dall’arte contemporanea si affianchino anche altri strumenti e altre azioni, affinché le prossime generazioni, che saranno sempre più assuefatte dalle immagini e dall’immateriale, possano trovare nell’arte una produzione culturale e simbolica densa e ambigua, pregna di domande, capace di far vedere il mondo con uno sguardo differente dal proprio, in grado di innescare creatività, pensieri eversivi, idee brillanti

Silvio Berlusconi, Gianni Letta e quel legame da ricordare. L'opinione di Girelli

Giorgio Girelli, coordinatore del Centro Studi Sociali “A. De Gasperi”, sottolinea i meriti di un autentico servitore dello Stato che ha intensamente operato con competenza e discrezione, senza ricercare seggi parlamentari e ministeri che pure insistentemente gli sono stati offerti

 

Scrivere a mano o digitare? Ecco perché il cervello preferisce carta e penna

Di Marco Cruciani

Lo studio “Le neuroscienze dietro la scrittura: scrittura a mano contro digitazione”, pubblicato di recente sulla rivista Life, rilancia il valore della scrittura manuale rispetto a quella prodotta attraverso una tastiera, con prove neuroscientifiche che ne attestano l’impatto benefico sul cervello

I quattrocento colpi a viale Trastevere. Riflessioni sulla metamorfosi di un ministero

Di Giuseppe Fiori

Nel Palazzo di Viale Trastevere, simbolo della scuola italiana, si è svolta un’evoluzione profonda: dal ministero burocratico e centralizzato dell’era fascista a quello aperto al cambiamento negli anni ’90, ispirato ai valori costituzionali di imparzialità ed efficienza. E oggi? La riflessione di Giuseppe Fiori

Compie 100 anni La febbre dell'oro di Charlie Chaplin. Un capolavoro raccontato da Ciccotti

Il 26 giugno del 1925 usciva a New York “The Gold Rush” (“La febbre dell’oro”) di Charlie Chaplin, uno dei capolavori assoluti della storia del cinema. Una carrellata sull’arte di Chaplin, da Vincenzo Cerami, passando per Mario Verdone a Goffredo Fofi. Meno convinto, nel 1927, lo spettatore Eugenio Montale. Una riflessione di Eusebio Ciccotti

Quando l’amore ama il tempo dell’amore. L'esordio di Andrea Noto raccontato da Ciccotti

“La figlia che non c’era” (Enrico Damiani Editore, 2025) segna l’interessante esordio nella narrativa di Andrea Noto. Un racconto ibrido tra documento e fiction, tra attese e flash-back, incluso il MacGuffin, in un intreccio di piste scientifiche e giuridiche

Beirut: strade, crisi e speranze dell’ultimo scalo del Levante. Il racconto di Cristiano

In questo antico scalo del Levante c’è un pluralismo di origine, di nativi, tutti nativi e tutti diversi, è questa la ricchezza d’origine di Beirut, che ha attirato così altre ricchezze, altre diversità, creando una sorta di New York mediterranea, che sarebbe un reato sciupare, per loro e per noi, che come loro siamo cittadini di questo Mediterraneo. Beirut, porto di mare del Levante con voce regionale, sta perdendo la voce? La voce di Beirut è un insieme di voci, diverse, anche difformi… Il racconto del viaggio, in questa città dai mille volti, di Riccardo Cristiano

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