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Sbattono le pentole in Argentina

Cristina Fernández de Kirchner, presidente della Repubblica Argentina, è stata battezzata con il suo primo “cacerolazo”. Migliaia di argentini sono scesi in piazza, pentola in mano, per manifestare contro la posizione presa dal governo nella vicenda “contadina”. Una protesta nel migliore stile dai tempi della crisi economica del 2001, quando la pressione delle manifestazioni di Natale fecero sì il presidente Fernando De la Rúa rassegnasse le sue dimissioni, per poi passare alla sfilata di ben sette presidenti nel giro di quattro mesi.
 
Dopo lo scontro verbale tra governo e rappresentati dei produttori del settore agricolo, si sonos catenate le voci sulla possibile rinuncia del ministro dell´Economia, Martín Lousteau, proprio come nel 2001. Le paure per il epggioramento di uno stato di destabilizzazione non si sono fatte aspettare.
 
Anche se CFK è alla presidenza soltanto da quattro mesi, si è scatenato l´allarme dopo l´annuncio dei blocchi delle vie e autostrade principali, conosciute come “piquetes”, e già nella tradizione argentina sin dai tempi delle manifestazioni dei disoccupati.
 
Questo giovedì si sommeranno allo sciopero generale le ultime associazioni agricole: Sociedad Rural, Confederaciones Rurales, Coninagro e Federación Agraria, che fino a ieri si erano state nell´ombra, per cercare il dialogo con il governo, e avevano evitato le manifestazioni pubbliche.
 
Da 14 giorni CFK lotta contro lo sciopero dei produttori agricoli che protestano contro la misura di aumentare le tasse ai prodotti di esportazione e minacciano di lasciare il mercato nazionale e internazionale senza carne e cereali. Certo è che la Kirchner si muove meglio in gite diplomatiche all´estero, vestita di marca e con tacchi alti, e non nelle lunghe trattative con i contadini. Ma questa volta questo conflitto non può, come fa con altri, delegarlo al marito ed ex-presidente Néstor Kirchner. Tocca a lei in persona gestirlo, con una popolazione consapevole del potere che ha per le mani. O meglio, nelle pentole.
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