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Elezioni in Venezuela, alla ricerca di un sostituto di Chávez

“Il presidente ha il cancro. Non è poca cosa e qualsiasi conflitto si può scatenare”. Un’affermazione ovvia che però, detta dal coordinatore della campagna elettorale di Hugo Chávez, Wilmar Castri, rappresenta un punto di svolta nello scenario politico venezuelano. Dichiarazioni ufficiale che confermano per la prima volta la gravità del tumore maligno che da giugno del 2011 colpisce Hugo Chávez.
 
La diagnosi della salute del presidente è un segreto di Stato. Di fronte a questa circostanza, il Partito Socialista Unico del Venezuela (Psuv) è costretto a cercare un sostituto di Chávez per le prossime elezioni presidenziali del 7 ottobre. E per la prima volta questa contingenza è stata ammessa.
 
Chávez sarebbe vincitore, con un vantaggio che va dai 7 ai 20 punti secondo i risultati dei quattro sondaggi fatti negli ultimi sei mesi. Il suo unico concorrente, il giovane Henrique Capriles Radonski, gode di circa 30% di popolarità. Ma con un altro candidato che non sia Chávez, il Psuv non ha speranze di vincere le presidenziali.
 
Ma chi potrebbe essere il nuovo leader del “chavismo”? Un degno successore di Chávez? Tra i preferiti c’è il sociologo Elías Jaua, attuale vicepresidente della Repubblica con circa 29,5% di appoggio popolare; Nicolás Maduro, ex leader sindacale, attuale ministro degli Esteri, con 23,3% e Diosdado Cabello, militare ritirato, attuale presidente del Parlamento con 20,4%. Ogni con i suoi meriti dentro del partito, tutti ombre del leader principale: Hugo Chávez.
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