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Ict, auguri per un 2013 prospero e…verde

Il settore delle Telecomunicazioni e dell’Information technology (Ict) produce 830 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, il 2% delle emissioni globali e una quantità pari a quella del trasporto aereo: è quanto risulta da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Environmental Science and Technology e segnalato dal sito Internet de Il Mondo.

Il progresso dell’industria che rende possibili servizi come il cloud, Internet, le comunicazioni voce e video e molto altro ancora, pesa, come molti elementi del sistema produttivo, sull’ambiente e lo farà sempre di più: gli autori dello studio (il Centre for Energy-Efficient Telecommunications, Ceet, e i Bell Labs) prevedono che la produzione di CO2 da parte delle Ict raddoppierà entro il 2020.

La soluzione? Elaborare nuovi modelli di analisi dell’attività delle reti di comunicazione e del loro utilizzo di energia che siano più accurati ma anche più facilmente applicabili, prendendo in considerazione elementi quali il traffico dati, l’utilizzo di energia e la produzione di CO2 in tutti gli elementi dell’industria delle Ict.

Nuovi modelli di stima dei consumi di energia e delle emissioni di CO2 dei servizi Internet e telecom sarebbero la base per ridurre gli sprechi e l’inquinamento. Gli scienziati hanno testato i propri modelli sulla rete che serve la maggior parte delle scuole della California. Grazie a un utilizzo più efficiente dell’energia negli edifici, all’impiego di attrezzature per le telecomunicazioni che sprecano meno energia e all’impiego di fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni di CO2 è un obiettivo possibile anche nel mondo delle Ict.

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