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Brennan difende la guerra con i droni

John Brennan non ha rinnegato la strategia di cui è considerato uno degli architetti e ha difeso l’uso dei droni nelle operazioni antiterrorismo. L’uso dei droni è legale e serve a tutelare la sicurezza dello Stato ha ripetuto ieri alla commissione per i Servizi segreti del Senato durante l’audizione per la conferma della sua nomina a direttore della Cia.

Secondo l’ex consigliere presidenziale per l’antiterrorismo, l’uso dei droni sarebbe una forma di guerra “più umana”, sebbene necessiti di regole più chiare per il loro impiego. Cinquantasette anni Brennan ha passato 25 anni alla Cia. A differenza del prossimo segretario alla Difesa, Chuck Hagel repubblicano obamiano torchiato principalmente dai senatori conservatori per le sue posizioni sull’Iran, anche Brennan voluto da Obama ha dovuto fronteggiare l’ala liberal e le proteste degli attivisti per i diritti umani e civili seduti tra il pubblico che lo hanno accolto con cartelli in cui chiedevano di fermare gli omicidi della Cia.

Il dibattito sull’utilizzo degli aerei pilotati da remoto per portare a termine omicidi mirati di presunti terroristi si è intensificato nelle ultime settimane. L’ex capo della Cia e segretario alla Difesa uscente Leon Panetta ha auspicato nei giorni scorsi che le operazioni passino sotto il controllo militare. Due giorni fa era stata invece l’ambasciatrice pakistana a Washington a criticare i bombardamenti con i droni nelle aree di confine con l’Afghanistan parlando apertamente di violazione della sovranità pakistana. Brennan ha rimarcato che le operazioni sono condotte coordinandosi con i governi locali, fatto vero per lo Yemen non altrettanto, almeno stando alle dichiarazioni dei politici di Islamabad, per il Pakistan, Paese dove negli ultimi anni si sono maggiormente intensificati questo genere di attacchi e proprio sotto l’amministrazione Obama.

Sulla legittimità di questa strategia è inoltre in corso un’indagine delle Nazioni Unite. Secondo quanto riferisce Wired, la nomina di Brennan alla Cia ha tuttavia ricevuto il sostegno dell’avvocato posto a capo della commissione Onu, Ben Emmerson, perché metterebbe l’Agenzia sotto un più stretto controllo presidenziale. Dal canto suo Brennan ha aperto all’ipotesi di istituire una qualche forma di sistema giuridico che passi in rassegna le operazioni che hanno come obiettivo cittadini statunitensi. Proprio le polemiche per due fughe di notizie riguardanti la strategia antiterrorismo hanno spinto l’amministrazione Obama a rivelare al Congresso i principi legali e confidenziali che autorizzano l’uso di droni.

Nei giorni scorsi a fare scalpore furono le rivelazioni della Nbc che lunedì aveva svelato un documento riservato del dipartimento del Giustizia in cui si delineano i termini legali per ordinare l’uccisione di cittadini statunitensi all’estero se ritenuti dirigenti di al Qaida e una minaccia per gli Stati Uniti. Seguitedalle notizie sulla base Usa in Arabia Saudita da cui sono partiti i velivoli comandati a distanza che a settembre del 2011 uccisero l’imam Anwar al-Awlaki, cittadino statunitense di origine yemenita considerato la mente dell’organizzazione fondata da Osama bin Laden nella penisola arabica.

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