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In Russia si perquisisce pure Amnesty

Forze dell’ordine e ufficiali della finanza hanno perquisito oggi gli uffici moscoviti di Amnesty International, nell’ennesimo capitolo della stretta del Cremlino sulle organizzazione non governative. I controlli si sono svolti sotto gli occhi dei giornalisti dell’emittente statale NTV, al seguito degli agenti, usata, scrive il Moscow Times, come strumento del governo per colpire gli avversari politici.

La sede dell’organizzazione per la tutela dei diritti umani non è stata l’unica a finire in giornata nel mirino del governo e della polizia. Perquisizioni ci sono state anche negli uffici di altre tre organizzazioni non governative russe di primo piano: la Public Verdict Foundation, il Movimento per i diritti umani e la Agenzia per l’informazione sociale. Per i funzionari si tratta di assicurarsi che siano rispettate le norme decise da Mosca in materia di ong.

Come spiegato da un comunicato del ministero della Giustizia, le ispezioni servono a verificare che le organizzazioni si occupino veramente di quanto dichiarato.

Sullo sfondo c’è la legge approvata l’anno scorso che costringe le organizzazioni che ricevono finanziamenti esteri a registrarsi sotto il termine dagli echi sovietici di agenti stranieri.

“Amnesty e altre ong hanno condannato a più riprese la restrizioni imposte dalla recente legislazione e hanno espresso timori che possa essere usata come minaccia e motivo per chiedere la chiusura di chi cerca di fare luce sulle violazioni dei diritti umani edche non è critico verso le autorità russe”, si legge nel comunicato dell’organizzazione che non nasconde la propria preoccupazione per il tentativo di delegittimazione delle ong agli occhi dell’opinione pubblica russa.

Nell’ultimo mese, ha spiegato Pavel Chikov, membro del consiglio presidenziale per i diritti umani, citato dall’Associated Press, sono state centinaia le organizzazione finite sotto osservazione. Lo scorso settembre fu decisa la chisura dell’ufficio russo di UsAid, nella federazione da vent’anni con la fine della Guerra Fredda.

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