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Ecco i ricercatori che fanno dell’Italia un’eccellenza

La ricerca italiana è viva e attiva più che mai. Forse non sempre finanziata e valorizzata quanto merita, ma sicuramente le idee non mancano.

I PREMIATI

Lo dimostrano i vincitori della XIVª edizione del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, che questa mattina a Roma hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, corredato da un premio in denaro, nella cerimonia tenutasi presso il Senato della Repubblica. Sul palco sono saliti Leonida Miglio e Hans von Kaenel per gli studi che aprono nuove frontiere industriali nell’era del silicio, Francesco Lo Coco per la ricerca sui farmaci in grado di curare la leucemia acuta promielocitica senza chemioterapia, e Fabio Sciarrino per l’analisi delle tecnologie fotoniche per l’informazione quantistica. Si tratta di “invenzioni” e innovazioni che aprono le porte ad applicazioni concrete, anche per l’industria dell’alta tecnologia, in cui l’Italia può e deve fare molti passi in avanti per riguadagnare competitività.

OBIETTIVO DEL PREMIO

Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana è un’iniziativa scientifica promossa dal Gruppo Sapio di Monza con l’obiettivo di incentivare la ricerca premiando studiosi, docenti e ricercatori, promuovendo l’innovazione, la circolazione di idee, la discussione scientifica e la conoscenza di nuove tecnologie secondo un modello che valorizzi la concertazione tra pubblico e privato. Si tratta di un riconoscimento all’eccellenza italiana e ai ricercatori che, nonostante le difficoltà, hanno scelto di rimanere in Italia per valorizzare la ricerca del loro paese.

LE SEZIONI

Nel corso della cerimonia odierna, il Premio Sapio è stato assegnato alle ricerche più meritevoli tra le 167 candidate nella XIVª edizione, suddivise nelle tre sezioni: “Industria” (ricerca applicata); “Salute” (sanità, biotecnologie, salute e sociale); “Junior” (per chi ha meno di 36 anni). I lavori sono stati valutati dall’Accademia del Premio e conferiti dai vertici di Gruppo Sapio.

NOMI E UNIVERSITA’

Per la categoria “Industria” hanno ritirato il Premio Sapio il prof. Leonida Miglio, ordinario di Fisica della materia all’Università di Milano Bicocca e fondatore del Centro Interuniversitario L-NESS con il Politecnico di Milano, e Hans von Kaenel, professore del Laboratorio di Fisica dello stato solido al Politecnico Federale di Zurigo. Miglio e von Kaenel hanno ideato un processo (è una ricerca brevettata, che ha ottenuto anche la copertina della rivista “Science”) per semiconduttori molto leggeri, in grado di rendere perfette e omogenee le microstrutture per produrre dispositivi dalle prestazioni eccezionali, come rivelatori di immagine X per medicali, celle solari di nuova generazione, sofisticati chips per applicazioni spaziali.

CHI E’ IN SALUTE

Nella categoria “Salute” ha ottenuto il riconoscimento il prof. Francesco Lo Coco, ordinario di Ematologia all’Università Tor Vergata di Roma e Presidente del Consiglio scientifico dell’Associazione italiana contro le leucemie (AIL),  per la sua ricerca approfondita e già terapeuticamente attiva su farmaci mirati per la cura della leucemia acuta promielocitica senza chemioterapia. Si tratta di sostituire debilitanti trattamenti chemio con una formula che non uccide le cellule tumorali, ma che è capace di riprogrammarle.

SEZIONE JUNIOR

Nella categoria “Junior” è stato infine premiato il Fabio Sciarrino, ricercatore all’Università di Roma La Sapienza, per la ricerca “Tecnologie fotoniche per l’informazione quantistica”, che ha indagato questa nuova frontiera tecnologica nell’informazione quantistica in grado, nel prossimo futuro, di manipolare, conservare e trasmettere informazioni con modalità oggi impossibili.

“Bisogna essere consapevoli che senza ricerca non ci possono essere sviluppo e competitività”, ha dichiarato il Presidente di Gruppo Sapio, Alberto Dossi. “Questo è il vero obiettivo da centrare, incrementare la competitività del Paese e favorirne la crescita a livello internazionale. Quest’anno al Premio Sapio hanno partecipato 167 ricerche, di cui 82 nella categoria junior: è la migliore risposta che i giovani ricercatori potessero dare al paese”.

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