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Mutui ristrutturazione casa, ecco le novità del nuovo Governo

Una breve panoramica sulle novità in termini di mutui per ristrutturazione casa che forse arriveranno dal nuovo Governo: bonus, agevolazioni e tagli

 

Per realizzare un sogno sono sempre di più i consumatori del nostro Paese che scelgono di mettere i mutui più vantaggiosi a confronto in modo da trovare quello che offra i vantaggi sperati in termini di obiettivi da raggiungere: si tratti di comprare una casa o di ristrutturare la propria abitazione, poco importa, è sempre giusto vagliare con attenzione l’ipotesi del mutuo. Grazie poi all’avvento dei portali di confronto online, il consumatore si trova sempre più sollevato dal rischio di scegliere una soluzione poco adatta al suo bisogno: attraverso il confronto si può tenere ogni aspetto del prestito sotto controllo e ridurre la possibilità di errore in modo importante.

 

E a proposito di casa è importante parlare del Piano Casa che il Governo Renzi intende portare avanti. Innanzitutto sono stati stanziati un miliardo e ottocento milioni di euro per l’emergenza abitativa, e la novità principale è che verrà abbassata l’aliquota della cedolare secca al 15%, rispetto al 19% stabilito in precedenza per quanto riguarda i canoni di locazione in una selezione di città italiane.

In particolare, in questi giorni, si parla sempre più spesso di quel “Piano casa” lasciato a metà dal Governo Letta e in parte guardato con attenzione dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: il piano, infatti, prevedeva un miliardo e mezzo di euro a disposizione della ristrutturazione delle abitazioni, dei mutui casa per dare nuova linfa al mercato immobiliare. Da non tralasciare poi è il punto della cedolare secca sui redditi derivanti dagli affitti degli immobili, che potrebbe subire un taglio pari al 10%.

Vediamo allora, punto per punto, come si articola il Piano, andando a capire qualcosa in più sul progetto che il Governo Renzi porterà al Consiglio dei ministri questa settimana, partendo dalla necessaria introduzione al problema con le parole di Maurizio Lupi, ministro del Nuovo Centrodestra.

“Al ministero ci abbiamo lavorato a lungo, confrontandoci con le Regioni e i Comuni. La casa è un’emergenza sociale che abbiamo subito assunto come priorità – comunica Lupi – Dai bonus ristrutturazioni ai mutui per l’acquisto, dai fondi per gli affitti sino all’housing sociale, abbiamo voluto affrontare il problema in modo completo e non con provvedimenti tampone”.

I progetti di “tamponamento” dell’emergenza, dal punto di vista degli affitti, prevedono un taglio del 10% alla cedolare secca, definibile come la tassa forfettaria che grava su chi ottiene un ricavo dall’affitto di immobili a canone concordato: si dovrebbe dunque arrivare a un’imposta pari al 5% (con Letta scese dal 19% al 15%) e ad una aliquota del 10% per gli affitti del periodo 2015-2018.

Questa norma varrà sia per l’affitto di cooperative sia per quelli di enti no profit per quanto riguarda gli alloggi da subaffittare agli studenti universitari, con in aggiunta un sistema di finanziamento per sostenere l’affitto “legale” e ridurre nettamente i casi di “morosità incolpevole”, un fenomeno che coinvolge chi non può pagare l’affitto, causa perdita del proprio lavoro. Questo fondo passerà dagli iniziali 140 milioni di euro a 300 milioni.

Passando al discorso sulle abitazioni di proprietà, il Piano casa andrà a realizzare un “Platfond casa”: si tratterà di un fondo di denaro messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per una cifra pari a due miliardi di euro.

Tale somma fungerà da garanzia per le banche, che potranno così concedere mutui agevolati a coppie giovani, famiglie con disabili, famiglie numerose sia per l’acquisto di una prima o una nuova casa sia per la ristrutturazione dell’immobile in cui già abitano.

Una decisione accolta già da venti banche e finanziarie, tra le più importanti in Italia: se si è in possesso dei requisiti sopra accennati si potrà andare direttamente alle banche che hanno firmato l’accordo per ottenere un mutuo agevolato.

Altro aspetto del Piano è rivolto alla bonifica delle case popolari, con inclusa tutta una serie di agevolazioni fiscali per gli inquilini degli alloggi sociali e per gli enti che ne sono proprietari. Infine, sarà possibile per chi vi abita riscattare la propria casa: grazie a un decreto dei ministeri delle Infrastrutture, dell’Economia e Finanze e degli Affari regionali, queste somme saranno investite per costruire nuovi appartamenti e per la ristrutturazione di quelli vecchi.

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