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Girotondo sul piano Cameron contro l’estremismo islamista

Il premier britannico David Cameron sostiene che l’Europa ha fallito sul piano dell’integrazione. Centinaia di giovani europei partono da Londra, Parigi, Madrid per arruolarsi nello Stato Islamico. Soltanto dall’Inghilterra sono partiti 700 ragazzi. Cosa fare?

LE PROPOSTE DI CAMERON

Il primo ministro ha proposto una strategia per lottare contro l’estremismo islamico. Fra le misure proposte, innanzi tutto quella che darà il potere ai genitori di confiscare i passaporti dei propri figli minorenni. Inoltre un intervento sull’edilizia popolare eviterà di creare condomini abitati da famiglie provenienti da un solo background etnico. Più soldi verranno dati a quelle associazioni islamiche che combattono l’estremismo e l’Ofcom, l’autorità garante delle comunicazioni, avrà il potere di predisporre il blocco delle trasmissioni di canali e programmi televisivi dove si propaganda una visione dell’Islam radicalizzata. Le forze dell’ordine avranno nuovi poteri per fermare i predicatori e le università avranno l’obbligo di denunciare pubblicamente la creazione di gruppi estremisti all’interno degli atenei, una realtà più volte documentata a Londra, Birmingham e Manchester.

L’ANNUNCIO A BIRMINGHAM

L’annuncio è stato fatto dalla città di Birmingham (qui il racconto della vita a Birmingham di Formiche.net), affiancato da un’importante comunità musulmana. Il piano prevede sradicare la violenza estremista nei prossimi cinque anni. “L’estremismo è la guerra della nostra generazione. Dobbiamo affrontare una verità tragica: c’è gente che è nata e cresciuta in questo Paese e non si identifica con la Gran Bretagna”, ha detto Cameron.

VERSO L’INTERVENTO MILITARE?

In Inghilterra il piano contro l’estremismo islamico è stato letto come un indizio della molto probabile richiesta di autorizzazione di Cameron al Parlamento per sostenere l’offensiva degli Stati Uniti contro lo Stato Islamico. Nel programma Meet the Press della catena televisiva americana Nbc, Cameron ha detto domenica: “Voglio che la Gran Bretagna faccia di più”. “Bisogna distruggere il Califfato – ha detto – in Irak o in Siria”. Cameron continua a cercare un avvicinamento al Partito Laburista per creare un fronte unito contro il radicalismo islamico. L’opposizione laburista si è detta contraria al sostegno della coalizione contro Isis nel 2013.

L’OPINIONE DEL PROF. PASQUINO

Per Gianfranco Pasquino, professore di Scienze politiche alla John Hopkins University di Bologna, è necessario ricordare che l’Europa è sempre stata accogliente con gli immigrati. In una conversazione con Formiche.net, Pasquino ha spiegato che “solo in Germania sono stati accolti tre milioni di turchi. in Europa sono arrivati uomini e donne da Africa, Medio Oriente e Asia. Ora però è aumentato il rischio di radicalizzazione. Si tratta di un problema che i singoli Stati devono affrontare”. “Le scelte della Gran Bretagna sono comprensibili. È necessario chiedersi se queste persone vogliono integrarsi. Se preferiscono restare nelle loro comunità chiuse devono però rispettare le leggi: non incitare l’odio, anche se qualcuno dà questa lettura al Corano; non opprimere né emarginare le donne; essere riconoscibili in luoghi pubblici”, ha sottolineato Pasquino.

LA VERSIONE DI QUARTAPELLE (PD)

Secondo Lia Quartapelle, deputata del Pd in Commissione Esteri e ricercatrice dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), tutti i Paesi europei devono affrontare il tema dell’immigrazione. L’annuncio di Cameron però riguarda la guerra all’estremismo islamico: “La Gran Bretagna sta cambiando la sua strategia. Penso che c’è un tema di diritti e doveri della cittadinanza, qualunque sia la provenienza. Il tema dell’estremismo non è solo degli Stati membri ma, come dimostra la vicenda di Parigi, deve essere affrontato con maggiore integrazione a favore della sicurezza nazionale”. Cameron ha dimostrato che la destra può non essere populista ma concreta, resta però la necessità di una strategia europea comune per combattere l’estremismo”, ha detto Quartapelle.

IL COMMENTO DI BATTISTA

In un commento pubblicato oggi sul Corriere della Sera, Pierluigi Battista dice che il leader dei conservatori inglesi “sta rovesciando uno schema che sembrava aver assegnato una volta per tutte i ruoli nel centrodestra europeo, nel mondo che un tempo si chiamava dei ‘moderati’”. Cameron sta dando un profilo ideologico al suo governo, dopo il fallimento del multiculturalismo.

Secondo Battista in Italia, invece, “sembra che non sia possibile altra destra che non si metta sulla scia di Matteo Salvini e delle sue ruspe anti rom e delle sommosse contro gli alloggi ai profughi”. Ma la battaglia di Cameron è molto diversa. “Quel che resta della destra di Forza Italia – continua l’editorialista – dovrebbe far tesoro della duplice lezione, elettoralmente confortata da ottimi risultati, di Sarkozy in Francia e di Cameron in Gran Bretagna… Il centrodestra di Cameron dimostra che in quel campo il monopolio delle emozioni non ce l’ha il massimalismo che urla ma le idee che governano. Una lezione che gli eredi del berlusconismo non dovrebbero sottovalutare”.

L’ANALISI DI MALGIERI

Gennaro Malgieri, ex deputato Pdl, intellettuale conservatore da sempre impegnato nella lettura complessa delle vicende geopolitiche, crede che le dichiarazioni del premier Cameron sono una vera “battaglia delle idee”. A Formiche.net Malgieri ha spiegato che “considerare il radicalismo islamico come un surrogato religioso è un errore. Si tratta di una tendenza ideologica molto più pericolosa, che va nel senso di costituire in Europa le basi per un attacco da parte del Califfato e di Al Baghdadi, sottovalutato dall’Occidente fino a poco tempo fa”. Secondo Malgieri non si tratta di battersi contro l’Islam, ma di “richiamare i britannici e gli europei a tenere una loro identità storica, civile, morale e culturale, per potersi opporre all’insorgenza di un fanatismo insensato, le cui ragioni sono da indagare. Settecento ‘arruolati’ inglesi nelle file di Isis dovrebbero aprire gli occhi a chiunque. C’è qualcosa di molto pericoloso che il Vecchio continente non riesce ancora a individuare”.

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