Skip to main content

Ecco come Italia e Russia monitoreranno la Terra

Le attività spaziali offrono sempre interessanti occasioni di incontro – politico, economico, industriale e scientifico. Tra i recenti Memorandum d’intesa firmati c’è quello sottoscritto dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston e la sua controparte russa, il direttore generale di Roskosmos Igor Anatolievich Komarov per portare avanti attività di ricerca nei settori dell’agricoltura, delle risorse naturali e della prevenzione delle catastrofi naturali. L’incontro tra le due agenzie è avvenuto durante il Forum economico di San Pietroburgo.

“Si tratta di un progetto sui cui la comunità scientifica italiana ha straordinarie competenze ed è impegnata da anni, e che rappresenta il completamento e l’estensione del lavoro che facciamo con il programma Copernicus a livello di Esa e del programma italo-argentino Siasge – ha affermato Roberto Battiston, rimarcando che – questi programmi satellitari sono per l’Italia un efficace strumento di space diplomacy”.

Con l’uso dei satelliti e le attività di ricerca scientifica che si stanno sviluppando nel settore, l’uomo ha la possibilità di dare alcune risposte per affrontare le 17 sfide allo sviluppo sostenibile che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha identificato nel settembre 2015. Tra di esse figura appunto l’eliminazione della fame nel mondo, la lotta contro il cambiamento climatico e la preservazione delle risorse terrestri e marine.

Osservando la Terra dallo spazio si può classificare i terreni e monitorare le colture, fornendo informazioni utili all’ottimizzazione dei raccolti; è possibile controllare boschi e anomalie del suolo per prevenire o gestire eventuali catastrofi naturali, oppure osservare la condizione delle coste e del patrimonio idrico per valutare fenomeni di erosione o inquinamento dell’acqua.

In questo settore di attività rientra l’efficiente il sistema duale italiano Cosmo SkyMed che dal 2007 monitora costantemente la Terra con quattro satelliti dotati di tecnologia SAR (radar ad apertura sintetica) capaci di acquisire 1.800 immagini radar al giorno. Integrare vari sistemi, leggere congiuntamente immagini rilevate da sensori radar, ottici e a infrarossi e mettere insieme le competenze industriali e scientifiche di più Paesi, non può che potenziare il lavoro dell’uomo per costruire la strada di uno sviluppo sostenibile di lungo periodo.

In questa scia si inserisce, quindi, il recente memorandum di intesa firmato da Italia e Russia.

×

Iscriviti alla newsletter