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Perché a Roma si è avvertito nettamente il terremoto con epicentro a Norcia

Perché anche a Roma si è avvertito in maniera chiara il terremoto che ieri ha avuto come epicentro Norcia? E’ la domanda che i non addetti ai lavori si sono posti. Una domanda alla quale ha dato una risposta un esperto, il sismologo Antonio Piersanti.

EFFETTO CAPITALE

Se il terremoto di magnitudo 6,5 avvenuto ieri vicino Norcia è stato avvertito molto a Roma, provocando danni alla basilica di San Paolo, si deve alla struttura geologica sulla quale si trova la capitale, edificata su terreni morbidi e alluvionali. “Questi tendono ad amplificare le onde sismiche ed è il motivo per cui si risentono molto i terremoti che avvengono nell’Appennino centrale”, ha detto il sismologo Antonio Piersanti, dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

LA STRUTTURA DEL TERRITORIO

“Il modo in cui viene risentito un terremoto – ha aggiunto il sismologo – dipende molto dalla struttura del territorio”. La possibilità che avvengano danni dipende invece dalle caratteristiche della propagazione delle onde sismiche. “A distanze superiori a 100 chilometri – ha detto ancora l’esperto – le onde sismiche danno oscillazioni lente, che possono essere risentite maggiormente dalle strutture molto grandi. E’ una questione di risonanza”.

RISVEGLIO DEL VULCANO?

Quanto alle voci di un possibile risveglio del vulcano dei Colli Albani ripresa da alcuni media, Piersanti ha osservato che “non c’è alcuna evidenza che in questo momento siamo in una situazione diversa da quella degli ultimi anni, non ci sono segnali di alcun tipo. I Colli Albani sono attualmente un’area vulcanica sopita, potenzialmente ancora attiva, ma non ci sono state variazione recenti che possano far pensare a un risveglio”.

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