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Come si balla al Teatro dell’Opera di Roma fra Natale e Capodanno

“L’Opera illumina il Natale” è il nome di una nuova iniziativa che durante le prossime feste prevede un emozionante spettacolo di proiezioni che illuminerà ogni sera la facciata del Teatro Costanzi. Un video mapping 3d farà pulsare il teatro accompagnando le note di famose arie d’opera, interpretate da tre cantanti del progetto Fabbrica Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Il video vedrà anche la partecipazione straordinaria di Alessandra Amato, étoile del Corpo di Ballo del Teatro.
“In questo modo – ha detto Carlo Fuortes, sovrintendente della Fondazione, presentando il progetto – apriamo idealmente il Teatro a tutto il pubblico romano e anche a quello dei turisti. Ognuno, passando o sostando in piazza Beniamino Gigli, potrà vedere e ascoltare quello che di solito avviene all’interno del Costanzi. È un ulteriore sviluppo del nostro progetto Roma Opera Aperta con il quale vogliamo far crescere sempre più il rapporto fra il Teatro dell’ Opera e la città”

Le tre arie saranno “Casta diva” dalla Norma di Bellini (soprano Roberta Mantegna); “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini (soprano Erika Beretti) e “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia di Rossini (mezzosoprano Reut Ventorero).

“Luci e immagini – dichiara Cristian Taraborrelli, regista e direttore creativo del progetto – giocheranno con le superfici, onde visive mosse dal canto faranno vibrare l’architettura. Un evento che illuminerà le feste della città di Roma”.

La proiezione, della durata di circa 15 minuti, avverrà ogni giorno (escluso il lunedì) da oggi, martedì 20 dicembre, fino a domenica 8 gennaio 2017. Sono previsti cinque appuntamenti: alle 18.30, alle 19.30, alle 20.30, alle 21.30 e alla fine di ogni spettacolo in scena al Costanzi.
Al tempo stesso è iniziata la stagione di balletto che include otto titolo All’Opera di Roma Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, che si replica, con grande successo di pubblico, quasi ogni sera fino al 24 genniao. Di norma Lo Schiaccianoci viene presentato adattando la versione di Ivanov e Petipa, con cui debuttò il 18 dicembre del 1892 al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Un balletto tratto da l’Histoire d’un casse-noisette di Alexandre Dumas (1845), versione edulcorata di Casse-Noisette et le Roi des rats di E.T.A. Hoffmann (1816). Quindi, un divertissement natalizio per l’aristocrazia e l’alta borghesia russa.

Nella versione di Giuliano Peparini non solo l’ambientazione è nel mondo dell’alta finanza di questi giorni ma, mantenendo la partitura immutata, il libretto viene cambiato e il balletto diventa un Bildungsroman in cui la protagonista prende coscienza delle diseguaglianze sociali. Forse una lettura più in linea con i sentimenti di Čajkovskij, a cui era stato commissionato un divertissement natalizio ma che stava componendo la Sesta sinfonia ed era nel pieno della crisi esistenziale che, di lì a poco, lo porterà al suicidio

Peparini è uno dei registi più prolifici ed eclettici della scena internazionale. Già a sedici anni danzava all’American Ballet School di New York. La sua esperienza è stata, successivamente, in Francia, a Marsiglia e a Parigi, e in Russia, a San Pietroburgo. Non ha riguardato unicamente il balletto classico, ma anche la danza moderna e il più grande spettacolo acquatico del mondo, The House of Dancing Water, ormai diventato un’attrazione turistica permanente a Macao. E ancora regista di Romeo e Giulietta-Ama e Cambia il Mondo , opera moderna di David Zard che ha debuttato nel 2013 all’Arena di Verona. Con un curriculum così, non ci poteva aspettare uno Schiaccianoci elegante e manierato, privo di messaggi e pensato solo per allietare le feste di Natale e Capodanno. Quindi Lo schiaccianoci di Giuliano Peparini è una rilettura in chiave contemporanea dal forte taglio teatrale. L’interpretazione della partitura musicale è affidata al direttore David Coleman.

Dal 31 al’8 gennaio sarà in scena Il Pipistrello di Johann Strauss giugno,spettacolo tradizionale all’Opero di Vienna la sera di San Silvestro. Sarà,però, una prima per Roma di rilievo: verrà presentato non come operetta o opera leggera come balletto con la coreografia di Roland Petit ripresa da Luigi Bonino. Offriamo in anteprima alcune scene dello spettacolo che si annuncia frizzante come una coppa di champagne

A seguire La Bella Addormentata di Cajovki in febbraio, uno spettacolo di danza moderna (Robbins, Peljocaj, Ekman) in marzo, una serata dedicata a Roland Petit e Giselle di Adam in settembre.

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