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Che cosa ha detto Virginia Raggi da Enrico Mentana su polizze, Salvatore Romeo e Raffaele Marra

Il sindaco Virginia Raggi ieri sera è stata ospite di Bersaglio Mobile, trasmissione condotta da Enrico Mentana su La7. L’ospitata tv ha dato l’opportunità al primo cittadino di spiegare la sua posizione in merito allo scoop del Fatto Quotidiano e de L’Espresso che hanno rivelato l’esistenza due polizze vita sottoscritte dall’ex capo della sua segreteria politica, Salvatore Romeo, e delle quali era beneficiaria. Solo due giorni fa la Raggi ha affrontato un lungo interrogatorio nel corso del quale ha discusso con i pm proprio delle sue assicurazioni stipulate in suo favore oltre alle vicende di Raffaele Marra per cui è indagata per falso e abuso d’ufficio.

RAGGI: “FINO A IERI NON AVEVO MAI SENTITO PARLARE DI QUESTE POLIZZE”

“Fino a ieri non avevo mai sentito parlare di queste polizze. L’ho saputo nel corso dell’interrogatorio dal pm Ielo – ha detto Virginia Raggi a La 7 – Sono rimasta sgomenta perché non avevo idea di cosa fossero queste polizze. In queste ore mi sono informata e ho capito che sono strumenti finanziari utilizzati per fare investimenti e che ci sono interessi sicuri ogni anno. Ho scoperto anche che il beneficiario non solo non è tenuto a saperlo ma non è tenuto a sottoscrivere nulla. Chiunque potrebbe essere beneficiario di una polizza e non saperlo fino a quando non si verifica il caso morte”. Il sindaco ha aggiunto di non avere sentito personalmente il suo ex braccio destro: “Non ho sentito personalmente Romeo perché ero arrabbiata e sconvolta. In ogni caso è stato sentito dai miei legali con i quali mi riservo di valutare il da farsi” – prosegue la Raggi – “Al momento sono senza parole e quello che mi ha più ferito è non essere stata informata da lui. La buona notizia è che mi hanno assicurato che è uno strumento”

POLIZZE, STRUMENTI PER FINANZIARE LA CAMPAGNA DI VIRGINIA RAGGI?

Vittorio Bertola, ex capogruppo al consiglio comunale di Torino per il M5S, poi espulso per contrasti con il sindaco Chiara Appendino, in un post su Facebook ha avanzato l’ipotesi che le polizze altro non fossero che strumenti per finanziare surrettiziamente la campagna elettorale e la campagna interna al M5S di Virginia Raggi. “Non è uno strumento che e il M5S conosce o accetta perché noi accettiamo micro-donazioni volontarie e trasparenti da tante persone e così ci finanziamo. Io non ho preso un euro e non ne prenderò – ha aggiunto il sindaco – Che beneficio avrei da una somma che non prenderò probabilmente mai. Stiamo parlando una persona di 50 anni in buona salute che alla sua morte lascerà un piccolo capitale ai suoi beneficiari che, tra l’altro, può cambiare”. Anche il Corriere della Sera e Il Messaggero – come ha rimarcato Mentana nel corso dell’intervista – seguono la strada interpretativa proposta dall’ex grillino Vittorio Bertola, quelle polizze sarebbero state stipulate per “puntare” sulla giovane avvocatessa quando ancora non rivestiva il ruolo di sindaco di Roma: “Ho avuto modo di leggere tante ricostruzioni che sono surreali. Chi pensa di proseguire in questa scia che parte da lontano, e chi proseguirà nel diffondere notizie false ne risponderà nelle sedi opportune: i Tribunali”, ha replicato Raggi.

IL SINDACO RAGGI E I RAPPORTI CON ROMEO E MARRA

Il sindaco, dunque, è chiamato a constatare di avere scelto “uomini di fiducia” che le sono costati non pochi imbarazzi. “Romeo lo abbiamo conosciuto nel 2013 quando siamo entrati in Comune. Lui era già un attivista del M5S ed era molto stimato soprattutto per le sue competenze in materia di bilancio e alle partecipate” – racconta la Raggi – “Nel tempo il nostro rapporto si è consolidato e ne è nata una bella amicizia. Poi durante la campagna elettorale lui ci ha presentato Marra che era stato il suo capo quando lavorava al dipartimento partecipate. Marra ci è sembrata una professionalità interessante, aveva un curriculum di tutto rispetto con 4 lauree, proveniva dalla GdF, aveva ricevuto onorificenze da parte del Presidente della Repubblica e poi era competente su tutto quello che riguardava la parte amministrativa. Ci ha aiutato a capire come funzionare la macchina dal lato degli amministratori perché ci stavamo preparando ad un’eventuale vittoria”. Ed è proprio in occasione della campagna elettorale per il Comune di Roma che si cementa il rapporto tra il futuro sindaco, Marra e Romeo tanto che quest’ultimo già prima delle comunarie l’aveva indicava come beneficiaria di una polizza vita. “Bisogna immaginare che delle persone che non hanno legami politici pregressi entrano in una macchina che non conoscono. E’ umano e fisiologico mettersi accanto persone che si conoscono da tempo. Per questo io mi fidai di Marra e Romeo, certo ora con il senno di poi dico di avere sbagliato”. Nonostante le difficoltà e questo inizio accidentato, però, il sindaco non ha valutato seriamente l’ipotesi delle dimissioni. “Abbiamo affrontato difficoltà che avrebbero sfiancato un toro. Ma abbiamo un grande progetto per Roma” – aggiunge la Raggi – “Non posso dire di non aver pensato alle dimissioni ma l’idea di Roma che abbiamo in testa e che i romani hanno scelto merita rispetto”.

RAGGI: “NON SONO VICINA ALLA DESTRA, HO SEMPRE VOTATO A SINISTRA”

Il primo cittadino, in rotta con parte del M5S romano, è tornata a fare chiarezza sulle sue presunte vicinanze alla destra capitolina. “Da quello che so non dovrebbero esserci legami tra Romeo, Marra e lo studio Sammarco – prosegue il sindaco – Poi vorrei precisare che non ho mai votato a destra, ho sempre votato a sinistra, Verdi o Italia dei Valori. Con la destra romana non ho nulla a che fare anche se non c’è nulla di male”. Nonostante questo ennesimo polverone la Raggi non ha perso il sostegno del leader Grillo che, anzi, le ha confermato la fiducia, proprio quella che mancò all’ex sindaco Marino da parte del su segretario di partito.

RAGGI: “ROMA, BILANCIO APPROVATO MA LA STAMPA NON SE N’È ACCORTA”

Una parte della base grillina attribuisce al “no” alle Olimpiadi un presunto accanimento mediatico e giudiziario sul sindaco Raggi. “Le Olimpiadi si sono sempre rivelate un buco nero per le casse delle città ospitanti e un’occasione di speculazione” – ha aggiunto il sindaco – “Roma in questo momento storico non se le può permettere, è in una situazione economico finanziaria molto grave. Io credo che questa decisione abbia scontentato tutti”. Infine il sindaco sottolinea i buoni risultati della sua Giunta in materia di bilancio. “Quando l’Oref ci diede un parere negativo sul bilancio la stampa nazionale ci linciò. Poi leggendo nel dettaglio i problemi erano legati ai buchi delle precedenti Amministrazioni” – conclude il sindaco Raggi – “Eppure siamo riusciti ad arrivare all’approvazione nei termini di legge e i giornali hanno smesso di seguirci. Ecco io ci vedo un po’ di disequilibrio”.

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