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Storia di una donazione e dell’importanza del libro

In occasione della cerimonia del conferimento di 5.000 documenti del Fondo Alberto Brandani alla Biblioteca di Colle di Val d’Elsa, il Comune ha organizzato un convegno dal titolo “Il libro, casa comune” che si è svolto Sabato 28 Gennaio, alle ore 17.00, presso l’Aula Magna del Palazzone, a Colle.

Dopo i saluti del Sindaco, Paolo Canocchi, del Direttore generale Biblioteche MIBACT, Rosanna Rummo e del Presidente della Società “Amici dell’Arte”, Alessandro Malandrini, sono intervenuti Ernesto Ferrero, già Direttore del Salone del libro di Torino e Marino Biondi, critico letterario, saggista e docente di “Storia della critica e della storiografia letteraria” presso l’Università di Firenze. Fra i relatori anche le bibliotecarie di Colle, Laura Nocentini (ora in pensione) e Nicla Senesi. Ha concluso i lavori Alberto Brandani.

L’incontro a cui hanno partecipato circa trecento persone, una partecipazione al di là di ogni pur rosea aspettativa,  è stato moderato dal Direttore del Centro Studi Americani, Paolo Messa.

Il progetto di questa donazione riguarda appunto 5.000 documenti fra riviste, libri e collane antologiche, di genere letterario ed anno di pubblicazione diversi. Una prima parte, di circa 3.000 documenti, è già stata consegnata al Comune di Colle e la parte rimanente verrà depositata nei prossimi anni con una media di circa 300 volumi all’anno. Si tratta di un work in progress che va a completare il “Fondo Brandani” della biblioteca colligiana costituito molti anni fa con una prima donazione.

Di seguito riportiamo l’intervista fatta al Prof. dal quotidiano La Nazione.

1) Come e perché è nata l’idea di questa donazione?
La biblioteca di Colle è un fiore all’occhiello della nostra realtà e registra da alcuni anni la più alta affluenza di utenti di tutta la provincia di Siena. Nel 2016 sono stati rilevati 25.155 utenti con una media di 90 presenze al giorno. Oltre al legame con la mia città, mi fa quindi piacere sapere che i documenti donati andranno in un luogo vivo e vegeto, nella speranza che diventino un ulteriore motivo di lettura, conoscenza e dialogo.
Vorrei dedicare il progetto alle due bibliotecarie, Laura (ora in pensione) e Nicla, perché è grazie al loro lavoro, insieme al lavoro di tanti appassionati volontari, che oggi la biblioteca è un vero punto di riferimento della città. La mia dedica va anche al Preside Rossi, grande letterato, Direttore della Biblioteca dal 1948 al 1955 e figura di assoluto rilievo per la vita culturale non solo a Colle.
2) Quali sono i principali momenti di raccolta di questo materiale?
I principali momenti di aggregazione culturale che hanno condotto a questo materiale sono: la Fondazione Giuseppe Donati, la Fondazione Naim, la Fondazione Formiche dal 2005 ad oggi e l’attività ormai trentennale come Presidente della giuria letteraria del Premio Letterario Internazionale “Elba-Brignetti”.
Mi vorrei in particolare soffermare su quanto mi abbia arricchito l’aver creato la Fondazione Formiche ed il Premio Brignetti. Formiche che nelle sue articolazioni è oggi uno dei più interessanti network del Paese significa lavoro continuo, umile, ricerca, seminari di grande approfondimento. Al Premio letterario Brignetti mi volle fortemente il suo nume tutelare di allora Geno Pampaloni insieme al pittore Giancarlo Castelvecchi.
Il contatto continuo con grandi intellettuali ed operatori di cultura come ieri Pampaloni, De Benedetti, Barbiellini Amidei, ed oggi Ferrero, Biondi, e tanti altri, è stato per me un onore ed uno stimolo costante ad osservare con scrupolo la realtà culturale della nostra società.
3) Quale è secondo lei oggi il ruolo del libro e delle biblioteche in generale?
Nonostante molte apocalittiche dichiarazione sulla morte del libro di carta, il libro sta piuttosto bene. Continua ad essere un gesto di fiducia e di ottimismo nel futuro e nella capacità degli uomini di raccontare e di raccontarsi. E le biblioteche, attraverso i libri e la loro fisicità, creano una comunità ed un spirito di appartenenza, come nel caso della biblioteca di Colle, e sono sempre più un luogo di incontro e di integrazione.

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