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Come si studia in Danimarca. La lettera di una studentessa-lavoratrice

Di Georgiana Cristina Rusu
Georgiana Rusu Danimarca

Caro direttore,

mi chiamo Georgia, ho 23 anni e vorrei raccontarle come sono arrivata in Danimarca. Il mio percorso è durato 3 anni durante i quali ho avuto modo di crescere e diventare forte per affrontare quest’esperienza.

Tutto è iniziato durante le superiori quando ho scoperto che alcuni paesi europei come la Scozia, Danimarca e Norvegia offrono un’istruzione in lingua inglese gratuita. Dopo varie ricerche e indecisioni, ho scelto la Danimarca. Ciò che mi attirava così tanto era il sistema educativo che si basa sulla messa in pratica delle teorie imparate.

Una volta diplomata, le cose non sono andate come previsto e non avendo il diploma di maturità e il certificato di lingua pronti non ho potuto iscrivermi subito alle università danesi. Con le idee confuse mi sono iscritta a un’università milanese. Dopo un anno ho deciso, però, di mollare perché non solo non era ciò che volevo fare, ma anche perché il sistema educativo creava un’asimmetria relazionale tra professore e studente, e questo impediva uno scambio di informazioni e idee tra alunno e docente.

Dopo quest’esperienza avevo in mente un pensiero fisso, andare in Danimarca, e ho deciso di mettermi alla ricerca di un lavoro così da mettere da parte il necessario per il trasferimento. Sono stata fortunata, ho trovato lavoro all’EXPO presso il padiglione spagnolo e grazie a questo lavoro non solo ho avuto la possibilità di mettere da parte le risorse monetarie necessarie, ma anche di crescere molto a livello professionale e personale.

Nel frattempo avevo ritirato il diploma di maturità originale e il certificato di lingua IETLS, documenti fondamentali per l’ammissione. Dato che le iscrizioni sarebbero iniziate a febbraio 2016, ho deciso di iscrivermi a un corso finanziato dall’Unione Europea che riguardava temi come turismo, economia, marketing ecc. È stato proprio grazie a questo corso che ho scoperto il mondo del marketing e me ne sono innamorata.

Finalmente a febbraio 2016 ho potuto fare domanda di iscrizione e a luglio ho ricevuto la risposta tanto sperata. Ora vivo ad Horsens, città della parte peninsulare della Danimarca. Ho scelto di trasferirmi in questa città perché i costi dell’alloggio e della vita in generale sono inferiori se comparati con altre città come Copenaghen, Århus oppure Alborg. La mia università, Via University College, ha il campus più grande della Danimarca pur trovandosi in una città con una densità demografica minore paragonata alle città nominate precedentemente.

Iniziati i corsi mi sono resa subito conto delle differenze con l’università che ho frequentato in Italia. Di seguito sintetizzo alcune caratteristiche:

– Le classi hanno un numero massimo di 50 studenti;
– Ogni studente ha una sua pagina web personale dove ha accesso a tutte le informazioni riguardanti i suoi studi, a partire dalle lezioni che vengono caricate anche in anticipo, regolamenti ecc.
– L’orario viene organizzato dalle università per l’intero semestre;
– Si predilige lo studio in gruppo e questo metodo viene adottato anche durante gli esami;
– Le teorie imparate vengono applicate su casi reali in modo tale che lo studente apprenda ad utilizzarle in modo pratico ed efficace per risolvere problemi reali;
– L’approccio che si ha con i professori è molto informale e si pone moltissima attenzione sul punto di vista e sulle idee dello studente;
– Le università sono aperte 24 ore su 24 e si può accedere tramite una tessera personale;

Un altro aspetto che trovo sorprendente sono gli esami, durante i quali si può fare uso sia di internet che di libri e appunti. Unico divieto: comunicare con i compagni di classe.

L’unica cosa non gratuita sono i libri, che spesso i professori mettono a disposizione degli studenti.

Pur frequentando gratuitamente l’università le spese che si devono affrontare nella vita di tutti i giorni come bollette, affitto e il cibo hanno un costo più alto rispetto all’Italia, così ho iniziato a cercare lavoro. Fortunatamente la ricerca è stata breve: un giorno ho visto un annuncio, su Facebook, per un lavoro dove l’unico requisito richiesto era la conoscenza della lingua italiana. Mi sono candidata e sono stata assunta come Country marketing manager presso Trendhim, impresa che ha deciso di assumere principalmente studenti in marketing part-time.

Adoro il mio impiego, perché lavoro nel mio campo e imparo moltissimo, ma soprattutto per i vantaggi e le libertà che ho, infatti ho “carta bianca” sugli orari di lavoro o sul luogo in cui farlo, dato che posso andare sia in ufficio che restare a casa, purché completi un numero di 44 ore al mese. Grazie a questo numero di ore sono riuscita a fare domanda per il sussidio che lo Stato offre agli studenti europei che lavorano dal valore di circa 800 euro lordi al mese.

L’unica cosa che mi dispiace è non avere tanti contatti con i danesi perché non sono sorte queste occasioni fino ad ora. Vorrei consigliare a chi decide di intraprendere un percorso simile al mio di non arrendersi e di seguire i propri sogni fino in fondo perché ne vale la pena.

Cordiali saluti,

Georgiana Cristina Rusu

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