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Bin Salman e non solo, chi sono i trentenni al potere in Arabia Saudita

Di Hamza Boccolini

Con il giovane Mohammed Bin Salman, classe 1985, come erede al trono va al potere la classe dei trentenni che avrà il compito di riformare il paese più conservatore del mondo. Leggendo attentamente il lungo decreto reale emanato all’alba di oggi dall’ottantenne re Salman Bin Abdel Aziz è facile capire come si tratti di una rivoluzione generazionale che dovrà portare ad un cambio di passo nel campo dell’economia e di conseguenza anche della politica. L’emittente televisiva Al Arabiya ha mandato in onda uno speciale con i volti di tutte le new entry nelle leve del potere. Si tratta di giovani nati negli anni ottanta poco famosi. Se infatti il principe Bin Salman ha avuto almeno un paio di anni per farsi notare per la guerra in Yemen, scoppiata a due mesi di distanza dall’assunzione della carica di ministro della Difesa, e per il piano “Vision 2030” considerato quello che rivoluzionerà l’economia del regno facendolo uscire dalla dipendenza del petrolio, è interessante notare come gli altri principi nominati siano effettivamente poco noti anche agli stessi sauditi. Un’altra giovane new entry nel governo di Riad è il ministro dell’Interno, Abdulaziz bin Saud bin Nayef. È nato il 4 novembre 1983. Si è laureato presso le scuole di Dhahran Ahliyya e ha studiato legge presso la King Saud University per lavorare nel settore privato. Gli altri giovani nominati sono Ahmed Bin Mohammed al Salem vice all’Interno e Naser al Daoudi sottosegretario nello stesso ministero. Il principe Bandar Bin Faysal Bin Bandar Bin Abdel Aziz è stato nominato vice capo dei servizi segreti. Re Salman ha inoltre deciso di nominare il principe Bandar Bin Khaled Bin Faysal Bin Abdel Aziz consigliere della casa reale. Anche il principe Abdullah Bin Khaled Bin Sultan Bin Abdel Aziz è stato nominato consigliere della casa reale insieme al principe Turki Bin Mohammed Bin Fahad Bin Abdel Aziz, ad Abdel Rahman al Rabian e a Faysal Bin Abdel Aziz Bin Abdullah al Sudeiri. A toccarci da vicino è il caso del principe Faysal Bin Sattam Bin Abdel Aziz che è stato nominato nuovo ambasciatore del regno dell’Arabia Saudita in Italia. Anch’egli poco più che trentenne come il principe Khaled Bin Bandar Bin Sultan Bin Abdel Aziz ambasciatore in Germania. Il principe Faysal Bin Sattam Bin Abdel Aziz prende il posto di Rayed Khalid A. Krimly che per circa due anni e mezzo ha rappresentato il regno saudita a Roma.

I primi risultati che i sauditi si aspettano da questo esercito di giovani principi sono di tipo economico. L’arrivo al potere più di due anni fa di Bin Salman era coinciso con dei tagli alle spese senza precedenti per il crollo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. Ora invece il segnale sembra essere opposto e lo vediamo dalla reazione avuta dagli investitori e dai mercati. La Borsa valori di Riad ha registrando una continua crescita dei suoi guadagni per la notizia della nomina del nuovo erede al trono. In chiusura di contrattazioni, il listino ha registrato un rialzo del 5,5 per cento mentre in apertura i guadagni erano del 3 per cento con uno scambio complessivo per il valore di 10 miliardi di riyal, circa 2 miliardi e mezzo di dollari. Secondo gli analisti locali la decisione del re saudita di nominare il giovane principe Mohammed Bin Salman come erede al trono ha dato un’iniezione di fiducia ai mercati e agli investitori. Nella parte finale del decreto infine ci sono anche dei segnali incoraggianti per le tasche dei cittadini sauditi. Infatti re Salman ha ripristinato con questo giro di nomine anche una serie di benefit e di rimborsi che erano garantiti ai dipendenti pubblici sia civili che militari e che erano stati aboliti lo scorso anno nell’ambito di una serie di tagli decisi dal governo, così come è stato prolungato di due settimane il periodo di ferie per la festa del Ramadan. Nonostante i segnali politici non siano positivi, alla luce della recente crisi col Qatar, questo giro di nomine è la prova per gli analisti di Riad del riavvicinamento a Washington e di una linea politica ed economica che trova ampi consensi perché diretta verso il cambiamento e le riforme.

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