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La Consob fa troppe parti in commedia. I rilievi del procuratore Orsi della Cassazione

Ha chiamato in causa la Consob e la Banca d’Italia il primo protagonista delle audizioni in commissione d’inchiesta sulle banche. Luigi Orsi, procuratore generale presso la Corte di Cassazione, il 17 ottobre, ha però dedicato la parte più consistente della sua relazione al diritto penale commerciale di cui a suo giudizio urge una revisione.

I RAPPORTI TRA VIA NAZIONALE E L’AUTORITA’ GIUDIZIARIA

Orsi parte dalla propria esperienza professionale per asserire come, nel corso degli anni, la collaborazione con Bankitalia nelle inchieste giudiziarie “sia andata nei modi più diversi”. “La definizione dei rapporti di collaborazione fra le autorità dello Stato che servono lo stesso obiettivo è legato alla bontà della legge ma anche al buonsenso – ha detto -. La collaborazione negli ultimi anni è andata nei modi più diversi, abbiamo trovato la massima collaborazione ma anche qualche timidezza”. Le autorità che operano nel controllo e nella vigilanza del sistema bancario, ha puntualizzato il pg, devono agire con “autonomia dialettica”.

RIFORMARE IL DIRITTO PENALE COMMERCIALE

Il procuratore generale della Cassazione giudica l’attuale sistema penale commerciale troppo “fallimentocentrico”. La conseguenza, ha chiarito, è che “i truffatori vengono puniti solo se falliscono”: se c’è una truffa senza fallimento “il truffatore difficilmente verrà perseguito in modo efficace”. Però, secondo Orsi, “il governo di questo mondo così importante, ovvero quello delle società quotate e delle banche, non può passare solamente attraverso il fallimento e i meccanismi che vengono innescati dal fallimento. Se davvero vogliamo una reale prevenzione di quelle crisi di mercato così significative – ha puntualizzato – allora dobbiamo intervenire su aspetti meramente funzionali a ottenere un risultato”. Per esempio puntare a un diritto penale che tuteli il risparmio e governi il credito, secondo il dettato costituzionale.

AFFOLLAMENTO CAUSE

Nel contempo bisogna gestire “lo sfoltimento” delle cause che però “non si può fare con un tratto di penna ma con un lavoro graduale”. Orsi ha fornito cifre inequivocabili: alla Corte Suprema degli Stati Uniti si discutono 100 cause l’anno, alla nostra Cassazione, solo in penale, si celebrano 60 mila processi l’anno.

COMPETENZE PROCURE E CONSOB

Il magistrato ha poi invitato i parlamentari a occuparsi di altre due questioni: il riassetto delle competenze tra le Procure che indagano, anche in concorrenza, sui reati di aggiotaggio; la rimodulazione delle funzioni della Consob. Quest’ultima, ha sottolineato, spesso svolge “troppe parti in commedia”.

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