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Tutti i dettagli sulla Space Week organizzata da Apre e Asi

Ha preso il via ieri la Space Week 2017, la manifestazione dedicata alla ricerca e all’innovazione in campo spaziale, organizzata dall’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre) in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e con il supporto del progetto Cosmos 2020 e della rete Enterprise Europe Network. La tre-giorni, a cui partecipato oltre 400 persone da più di 30 Paesi, è ospitata dalla sede romana dell’Asi ed è rivolta “particolarmente alle comunità scientifica ed industriale potenzialmente interessate ad Horizon 2020”, ha spiegato l’Agenzia nazionale.

Proprio al programma europeo avviato nel 2014, e che prevede per lo spazio un budget di 709 milioni di euro nel triennio 2018-2020, è stata dedicata la giornata di ieri, aperta dal direttore generale dell’Asi Anna Sirica e dal direttore dell’Apre Marco Falzetti. Oggi, all’Auditorium dell’Asi, i lavori saranno dedicati a Copernicus, il programma della Commissione europea e dell’Esa per l’osservazione satellitare della Terra alla cui costellazione, da circa un mese, si è aggiunta una nuova sentinella (il Sentinel-5P). Domani, nell’ultima giornata di questa edizione 2017, i protagonisti saranno l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Telespazio/e-Geos, alle cui sedi sono previste due visite.

Ieri, tutta l’attenzione era dedicata ad Horizon 2020. “Ha ancora davanti a sé tre anni importanti, non è affatto concluso e offre un budget interessante”, ha spiegato il direttore dell’Apre Marco Falzetti. A fine ottobre, si è aperta la call per il 2018, destinata a chiudersi il prossimo 6 marzo. Fino ad ora, il programma “ha messo a disposizione per lo spazio in 7 anni 1,4 miliardi di euro”, ha ricordato Augusto Cramarossa, responsabile Unità Tecnica di presidenza dell’Asi.  “L’Italia ha avuto un risultato molto buono negli anni passati. Nell’ambito complessivo di tutte le attività di Horizon 2020, lo spazio si colloca al primo posto in termini di ritorno finanziario. Siamo molto fieri di questo lavoro”, ha aggiunto.

Le risorse di Horizon 2020 sono divise su tre componenti, considerate centrali per lo spazio europeo: “Allo sviluppo delle tecnologie e alla scienza sono destinati circa 270 milioni, pari al 38% del totale; al supporto dei progetti bandiera Egnos, Galileo, Copernicus e delle imprese vanno circa 350 milioni, pari al 49%; infine circa 85 milioni (il 12%) sono assegnati alla sicurezza, soprattutto allo space weather, la sorveglianza degli oggetti e dei detriti spaziali”, ha rimarcato il policy officer per la Space Policy and Research Unit della Dg Grow della Commissione europea, Salvatore Pignatarocome riporta Askanews. Intanto, risulta “ampiamente positiva” la valutazione di metà periodo del work programme. “Si tratta di fondi molto ambiti e molto conosciuti”, ha aggiunto. Eppure, nonostante lo sforzo della Commissione, le risorse sembrano essere ancora limitate. Horizon riesce a finanziare solo il 15% delle proposte che hanno i requisiti per accedere ai fondi, lasciando fuori una fetta consistente di .  “Per questo – ha spiegato Pignataro – la Commissione europea ha messo in campo alcune iniziative, tra cui il certificato di eccellenza per i progetti esclusi per motivi di budget per facilitare il loro accesso ad altre fonti di finanziamento”.

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