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Il lavoro nell’economia on demand: il contratto ibrido

Una breve riflessione. Proviamo ad immaginare uno sviluppo pratico del lavoro “on demand” nell’attuale realtà imprenditoriale, ovviamente per quelle attività che sono idonee ad attrezzarsi con piattaforme utili allo svolgimento della propria attività.

Immaginiamo un dipendente di una Società della grande distribuzione che, assunto con un contratto subordinato, svolge determinate attività; immaginiamo che questa Società – tra l’altro – offre ai propri clienti anche un servizio di consegna dei prodotti. Orbene, pensare ad accostare al contratto ordinario un contratto/prestazione “on demand” che il dipendente può attivare attraverso le “piattaforme” mi sembra interessante.

Ad esempio, il dipendente per recarsi a casa percorre un determinato tragitto ed è possibile, connettendosi alla “piattaforma”, che apprenda di una “consegna” da effettuare proprio sul percorso ed all’ora che per lui è perfetta. Credo che in questo caso si realizza una prestazione diversa da quella originale e che essa possa essere inquadrata nella collaborazione occasionale finanche autonoma.

Diversamente potremmo, a seconda dei casi, immaginare l’utilizzo dell’Art. 2103 CC per intervenire sulle diverse organizzazioni del lavoro, pur mantenendo il rapporto come subordinato. Nel primo caso siamo nell’alveo del contratto “ibrido”.

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