Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Ddl anticorruzione, domani la fiducia (e la sorpresa?)

L’attesa seduta in assemblea alla Camera per discutere una risoluzione da parte del Governo sul ddl anticorruzione ha dato evidenza oggi come ieri di un Governo indeciso e a volte impreparato. Il Ministro Giarda in apertura dei lavori ha dovuto ammettere che il tanto pubblicizzato maxiemendamento su cui porre la fiducia non era ancora pronto, infatti non è possibile presentare sotto forma di maxiemendamento il testo approvato dalle Commissioni Giustizia ed Affari Costituzionali. Seduta sospesa dopo meno di mezz’ora.
 
Non siamo ancora a conoscenza di come siano stati rivisti gli articoli su cui domani si chiederà la fiducia, ma auspichiamo uno strappo del Governo, una vera presa di posizione per dare al Paese un quadro normativo che ponga un freno certo e deciso alle corruttele sempre più diramate all’interno dell’assetto politico amministrativo e burocratico. Seppure sono ormai stati approvati molti articoli importanti quali la protezione degli amministratori pubblici che denunciano atti illeciti, le norme sulla non conferibilità degli incarichi pubblici, esiste ancora un margine di manovra per disincentivare quanti tentino di rivestire cariche pubbliche sfruttandole per soddisfare i propri interessi diretti o quelli di gruppi di interesse a loro collegati.
 
La bellezza di ritrovarsi domani a cena sorpresi e stupefatti dell’operato del Governo restituirebbe ottimismo alla società italiana! La sorpresa sarebbe inoltre duplice e definitiva, poiché accompagnata dalla mossa finale del Parlamento sul tema dell’anticorruzione. Il Parlamento potrebbe infatti rinsavire e prendere coscienza della necessità di iniziare un periodo di discontinuità, un atto di maturità insomma, di evoluzione. Se così non fosse, il Parlamento, e individualmente tutti i Deputati coinvolti, non votando la fiducia si renderebbero responsabili certi e non più giustificabili. Gli italiani giocheranno allora il ruolo più importante, quello dei custodi della memoria, mestiere da troppo privato della sua grande dignità.
 
Ma il mestiere della memoria dovrà comunque essere riscoperto dagli italiani nel momento in cui domani tutto si svolgerà senza il minimo intoppo, davanti a un decreto che pur di ottenere la fiducia sarà privato della sua stessa anima riformatrice. Gli altri saranno allora soddisfatti giustificando forse all’unanimità che tutto si è svolto per il bene dell’Europa, secondo un’idea di Europa lontana da una visione politica condivisa che faccia della sua ragion d’essere non la subalternità agli immorali mercati quanto lo sviluppo sociale e civile di un popolo unito nel segno della cultura dell’integrità.
 
 
Marta Fana @martafana
Laureata in Economia Europea presso l´Università di Roma Tor Vergata. Ha conseguito il Master of science a Toulouse School of Economics e il Master of Art in Economics presso il Collegio Carlo Alberto di Torino
×

Iscriviti alla newsletter