Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

E Moody’s torna a spargere pessimismo sull’Europa

Per l’area euro, i prossimi mesi saranno difficili. Parola di Moody’s. L’agenzia di rating, in un rapporto datato 16 novembre 2012, lancia l’allarme: se non arriveranno le riforme e non saranno raggiunti gli obiettivi fiscali che gli Stati membri si sono prefissati, ci sarà una maggiore volatilità dei rendimenti dei titoli di Stato. Questo a sua volta aumenterà le probabilità che gli Stati più deboli non riescano a rifinanziare i titoli in scadenza, coinvolgendo e contagiando anche quelli più forti.

Moody’s ritiene che il periodo di maggiore tranquillità che stanno vivendo i mercati europei, dovuta alla volontà degli Stati membri di riformare l’area fiscale, supportata dalle recenti decisioni della Banca Centrale europea, durerà fin quando gli investitori manterranno la fiducia negli Stati europei di affrontare le riforme.

L’agenzia ricorda poi quali sono stati gli sviluppi positivi degli ultimi mesi: dall’annuncio del piano europeo per l’unione bancaria, all’Esm (Meccanismo europeo di stabilità) per ricapitalizzare i sistemi bancari più deboli, alla volontà del governo spagnolo di spingere per ricapitalizzare le sue banche e, più in generale, al clima più costruttivo delle trattative sul salvataggio della Grecia.

Ma questo potrebbe non bastare. L’agenzia di rating infatti fa notare che la situazione è destinata a restare piuttosto fragile, dal momento che la bassa crescita porterà gli Stati più indebitati a battersi in non poche difficoltà per la riduzione del debiti. Inoltre, gli ultimi sviluppi hanno mostrato le forti divisioni ancora presenti a livello Ue per la realizzazione dell’unione bancaria, così come l’assenza di una chiara visione comune nell’area euro.

Pertanto la capacità di credito resterà vulnerabile alle decisione di politiche europee, alla crescita bassa, agli obiettivi di riduzione dei debiti sempre meno raggiungibili e ai conseguenti rischi di shock nel sistema bancario e nel mercato dei titoli.

×

Iscriviti alla newsletter