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Bersani e (è) il più grande uomo scimmia del Pleistocene

I terreni di scontro, oggi come ieri, alle origini dell´evoluzione, sono sempre gli stessi: l´approvvigionamento, la procreazione, la gestione del cambiamento indotto dalle nuove scoperte, la governance.   I protagonisti del libro di Lewis sono scimmie arboricole, vegetariane, nella fattispecie Uliviste. Edward è il leader, sostenuto dalla vecchia guardia. Da Zio Vania, ad esempio, riconoscibile per via di quel paio di baffetti che interrompono la folta peluria. Edward mette in guardia i giovani che vogliono cacciare in un terreno non loro, imitando i carnivori. Gli fa notare che non hanno i denti adatti per quel tipo di prede (elettorali), ammonendoli del rischio di farsi male durante la masticazione. I giovani, come prevedibile, non sono d´accordo. – E´ con l´innovazione che si sopperisce alla lentezza dei processi evolutivi – tuona il più abile di loro con le parole; scatenando la pronta e stizzita replica di Zio Ian (riconoscibile per una barba foltissima) – Il rinnovamento secondo le regole (di Natura) è graduale, quello fatto attraverso l´innovazione è brusco e rottamatore – Ma voi che ci impedite di cacciare come i carnivori, siete poi gli stessi che immaginate scenari in cui la nostra specie s´imparenta con ungulati (Vendola) e con onnivori (Fini e Casini) che sono disposti a mangiare qualsiasi cosa somigli a un voto commestibile -.   I giovani guardano con voluttuosa salivazione a quelle prede nella pianura della padana, pardon “della savana”, dove le leonesse affondano i loro denti possenti e affilati. – La sciabolona sarà la prima a scomparire! – tuona Edward. Chissà perché mai c´è l´ha tanto con la Ravetto. E prosegue sostenendo che la specializzazione dei carnivori è la loro più intima debolezza perché la capacità di evolversi si fonda proprio sull´assenza di specializzazione.   Queste teorie suonano alle orecchie dei giovani, per dirla con la lingua del Pleistocene, come una grande paraculata. E temono che, sotto sotto, ci sia lo zampino degli zii Ian e Vania e delle loro coetanee.   Edward, dal canto suo, cerca sempre una mediazione chiedendo ai giovani il riconoscimento delle innovazioni che lui ha avuto il coraggio di introdurre. Il fuoco democratico (delle primarie), prima di tutte. Un fuoco che deve essere inclusivo e pronto a essere condiviso con tutte le altre specie.   L´idea di condividere le scoperte, però, procurava a Edward resistenze sia dalla vecchia guardia, che da parte dei giovani. Sempre Zio Vania: – Tu non ti ciberai dell´albero della conoscenza del bene e del male, e meno che mai tutti gli altri -. La solita superiorità della sinistra non contendibile. – Perché non dovrebbe far parte dell´evoluzione (del PD) la scoperta del fuoco, l´allungarsi del collo delle giraffe e la scomparsa delle dita dei cavalli? – ribatte con autorevolezza Edward con una faretra piena delle sue celebri metafore.   Edward su alcune metafore, che spesso nessuno capisce, trova anche il sostegno dei giovani (aria di ticket). Ad esempio sono tutti d´accordo sul fatto che alcune prede non vanno cacciate, ma che occorre aspettare, acquattati, che le altre specie ne abbiano fatte carcasse. Come del resto fanno quegli insetti molesti degli Ortotteri (Grillo).   E poi c´è la questione delle questioni. Qual è il fine ultimo di una comunità e di chi si propone per governarla?   I giovani, peccando di cerone, ritengono che con i loro progetti daranno la felicità a quanti più è possibile. I vecchi sostengono che non si da vantaggio senza sofferenza e mettono le basi per una bella patrimoniale da fare della giungla una savana. Sull´amore e sul sesso, giovani e vecchi concordano sull´importanza di far crescere la loro orda per farla tribù. I giovani, cresciuti a pane, nutella e Don Mazzi, sono collaborativi e per i progetti a lungo termine mentre il vecchio Edward, che da giovane sembrava uscito da un film americano, è per il colpo di fulmine e per la separazione dei beni. Entrambi, però, dimostrando di essere impastati della stessa morale primordiale, rivendicano la loro distanza dal vecchio leone di Malindi (Re Silvio).   E infine, sulla governance, mentre i giovani sono per le quote rosa, Edward non fa sconti al gentil sesso. Sostiene che una donna capace di affilare alla perfezione una scheggia di ossidiana non rimane né orfana né zitella. Ancora una metafora!   Gli abitanti del Sud del Pleistocene sono scettici. Le metafore non le capiscono. Metafora per loro significa metà fora e metà rintra (metà fuori e metà dentro). Né carne, né pesce.   La sensazione è che gli uomini scimmia del Pleistocene, ieri alle origini dell´evoluzione come oggi, abbiano grossi problemi a intendersi per via delle metafore che la Natura mette a disposizione facendoli più uomini scimmia e meno Sapiens.   La sensazione è che l´unica speranza di cambiamento è affidata a quello che suggerisce l´epilogo del libro di Lewis. Che quel fuoco di partecipazione propaghi sfuggendo la controllo delle vecchie generazioni.

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