Gentile Prof. Monti, tutti la detestano. E’ il momento di tirare fuori vizi e difetti.

Gentile Prof. Monti, tutti la detestano. C’è contro di Lei un’antipatia da grande coalizione. Trasversale al censo, al salario e al patrimonio. L’elettorato detesta le misure che lei ha attuato, la sua troppa sapienza. Il suo essersi imposto al Governo. A nessuno importa del recupero della credibilità internazionale. Della sobrietà. Dello stile.
Prof. Monti, si convinca, non ha scelta. Se vuole incontrare un consenso non trascurabile altro che unghie, i difetti suoi deve mostrare. Dia mandato a qualche reporter di scovare nella sua storia personale qualche affare increscioso. Qualche eccesso di concupiscenza. Un peccato di gola o di lussuria. Lo inventi semmai. Qualche vizio cui non ha potuto rinunciare prima di imparare l’arte della moderazione. Possibile mai che non ha un rustico al mare sanato? Per il quale ha forzato qualche funzionario della Sovrintendenza? Una cartella esattoriale. Una multa per parcheggio, meglio se su disabile. Sarebbe più italiano.
Ma, soprattutto, è possibile che prima di diventare campione della presentabilità sociale, non abbia avuto qualche flirt con qualche nave scuola, qualche miss maglietta bagnata? L’ideale sarebbe che si facesse vivo qualche giovanotto sedicente roba fine del Prof. Monti.
Insomma Professore prenda esempio dall’Avv. Agnelli simbolo dello stile Italia. Non ha visto quanta agiografia? Uno che ha varato più femmine che automobili e a cui tra qualche giorno le autorità politiche e ecclesiastiche dedicheranno una messa di suffragio a dieci anni dalla morte. Inizi a mettere l’orologio sul polsino.