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Ecco il software che spia i social network

Un software sviluppato negli Usa permetterà di tracciare i movimenti e ipotizzare comportamenti futuri delle persone basandosi sulle informazioni raccolte nei social network. A svelare il nuovo sistema che mette assieme e analizza i dati che gli utenti stessi mettono in rete è stato il quotidiano britannico Guardian. Il software conosciuto con l’acronimo Riot (Rapid Information Overlay Tecnology) è stato sviluppato dalla Raytheon qundi società di sicurezza privata al mondo.

Al momento, ha spiegato l’azienda con sede nel Massachusetts, il programma non è stato ancora venduto, ma la tecnologia è stata condivisa con il governo statunitense ed è usata un programma congiunto di ricerca per la costruzione di un sistema di sicurezza in grado di analizzare migliaia di miliardi di “entità” in rete. Un sistema capace di rovesciare l’enfasi sui social network come motore delle sollevazioni tanto in voga durante le Primavere arabe, capace ora di mostrare il lato oscuro delle reti sociali se non adeguatamente usate, come ammonito in passato dallo studioso bielorusso Evgeny Morozov, Cassandra del possibile uso repressivo di questi sistemi e del loro uso come strumenti di controllo e spionaggio.

Nel video di cui il Guardian è entrato in possesso si segue la vita di Nick un dipendente della Raytheon. L’analisi con un algoritmo che incrocia dati come reti di amici, luoghi visitati, abitudini quotidiane, coordinate geografiche estratte dalle foto, rende possibile rintracciare l’obiettivo della ricerca e tracciare anche altri soggetti in contemporanea. Nick a esempio, ogni lunedì e giovedì va in palestra alle 6 del mattino. “Così se qualcuno vorrà trovare lui o il suo computer saprà che lo potrà fare in palestra a quell’ora”, spiega il video.

Sebbene la ricerca di dati online per motivi i sicurezza sia considerata legale in molti Paesi, Ginger McCall dell’electronic Privacy Information Centre ha messo in guarda riguardo la poca trasparenza con cui i social network maneggia le informazioni condivise dagli utenti. La Raytheon tenta invece si rassicurare sulla tutela della privacy: l’analisi dei dati avviene senza che alcun tipo di informazione personale venga resa nota. Occorre tuttavia vedere chi saranno i committenti.

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