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Le rimesse dei migranti aiutano lo sviluppo

Le rimesse dei migranti possono diventare un’alternativa agli aiuti internazionali, nonostante ancora siano un dato preso in poca considerazione nell’economia globale. Nel 2012, secondo i dati della Banca Mondiale, le rimesse hanno superato i 530 miliardi di dollari. Se dovesse essere conteggiata come quella di un Paese, l’economia dei migranti sarebbe più grande di quelle iraniana e argentina, nota il Guardian. Così come i 214 milioni di migranti costituirebbero il quinto Stato al mondo per popolazione dopo Cina, India, Stati Uniti e Indonesia.

La cifra potrebbe anche essere più consistente, ha spiegato al quotidiano britannico Dilip Ratha dell’unità sulle migrazioni della Banca Mondiale. Sono molti i migranti che non si affidano a banche o alle società di trasferimento di denaro. Dati che quindi mancano al computo globale.

Il flusso di soldi è sfruttato sia dai governi come quelli di Filippine, Bangladesh e Senegal che hanno ministeri che si occupano di connazionali all’estero, sia dagli intermediari, con il 20 per cento delle rimesse che spesso si perde in spese di trasferimento. Tanto che in sede G8 si propone di fissare una media per le spese del 5 per cento entro il 2014.

Cina e India sono i principali beneficiari. L’anno scorso nei due Paesi sono arrivati circa 60 miliardi di dollari. Seguono con 24 miliardi Filippine e Messico, poi Nigeria e infine l’Egitto che in quattro anni dal 2008 ha visto le rimesse aumentare da 9 a 18 miliardi.

Per molti Paesi nota il Guardian i soldi degli emigrati sono una fetta significativa del proprio prodotto interno lordo. Si parla di oltre il 40 per cento per il Tagikistan o del 31 per cento per la Liberia.

L’importanza delle rimesse non deve tuttavia mettere in secondo piano le condizioni cui sono spesso costretti i lavoratori migranti. L’Arabia Saudita, da cui nel 2011 sono stati spediti 28 miliardi di dollari, è nel mirino di molti Paesi asiatici che impediscono ai propri connazionali di andare a lavorare come domestici nel regno saudita dove spesso sono vittime di abusi.

Le sorti dei lavoratori migranti, il rispetto dei diritti e il tema delle rimesse saranno al centro di un incontro di alto livello nel corso dell’assemblea generale delle Nazioni Unite del prossimo settembre.

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