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I dialoghi in musica di Daverio e Magiera

Un pomeriggio particolare, quello del 18 marzo scorso, ospiti degli “Amici della Scala” – Associazione milanese impegnata da anni nella promozione musicale e culturale – nella sede di Via dei Giardini a Milano, con un pubblico presente per ascoltare le parole di Philippe Daverio e il pianoforte di Leone Magiera.

Philippe Daverio (anchorman, critico d’arte, giornalista, opinionista) ha introdotto il Romanticismo letterario partendo da Victor Hugo e il suo Ernani, che con ben 120 repliche fu un’opera vista da migliaia di persone e che sin dalla sua prima rappresentazione fece esplodere una battaglia tra classicisti e romantici; passando poi per Goethe e i suoi Torquato Tasso e Faust e il loro modo di essere folli; toccando appena De Musset e la sua verità del Bello; intrecciandosi quindi con la “musica della sensibilità” di Bach e Die Zauberflöte di Mozart che fu messo in scena nel 1791 in Inghilterra che Daverio dice essere il primo Paese romantico.

E dopo aver ricordato Madame de Staël, Daverio ha introdotto la musica classica del maestro Leone Magiera “… una musica che – ha detto – ha raggiunto una perfezione degna di essere ascoltata come è quella romantica…”.

Leone Magiera (diplomatosi a 14 anni presso il conservatorio di Parma) nella sua vita artistica è stato maestro di coro in vari teatri, collaboratore di altri maestri come Giulini, Abbado, Solti. Kleiber e Von Karajan, pianista che si è esibito in recital con artisti come Pavarotti – a cui è stato legato da un lungo sodalizio artistico, come Piero Cappuccilli, Renata Scotto, Ruggero Raimondi e Mirella Freni – ed infine direttore d’orchestra di importanti compagini tra cui Berliner Sinphoniker, la Philarmonia di Londra, la Bayerisher Rundfunk, l’Orchestra del Teatro della Scala di Milano e del Maggio Fiorentino, orchestre con cui ha realizzato concerti sinfonici ripresi dalle tv di mezzo mondo.

Per anni Von Karajan si è affidato alla sua preparazione nel repertorio operistico italiano, francese e mozartiano per la formazione di giovani artisti prima del loro debutto al Festival di Salisburgo.

Tornato da qualche anno alla sua passione per il pianoforte, ha intrattenuto gli ospiti con alcuni brani di Clementi, Beethoven e Chopin, terminando così questo “viaggio musicale” nel Romanticismo.

L’evento si è svolto anche grazie all’Associazione Diffusione Arte Cultura (Adac) di Modena.

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