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Festa d’autunno a Villa Aurelia

In termini puramente quantitativi, si suonano tante ore di musica contemporanea a Roma quante a Berlino. L’offerta a Roma è più diversificata che altrove a ragione di numerosi istituti di cultura ed accademie straniere, spesso nate per ospitare studiosi di archeologia e storia ma che hanno aperto le porte, e le borse di studio, a musicisti di tutto il mondo. Si svolgono numerosi festival (uno di musica elettronica ed elettroacustica nella bellissima sala neoclassica del cinquecentesco conservatorio di Santa Cecilia, tra Piazza del Popolo e Via Margutta).

 

Il più importante è il festival annuale di Nuova Consonanza, giunto alla cinquantunesima edizione: quando alcuni anni fa (era sindaco Walter Veltroni), il Comune fece mancare il piccolo contributo che ogni anno concede alla manifestazione, le ambasciate, gli istituti di cultura e le accademie straniere presenti a Roma, fecero a gara perché l’evento si tenesse. E si tenne. Con maggiori risorse di prima. Ciò dimostra come la musica contemporanea di Roma sia un importante veicolo culturale internazionale.

Il festival è iniziato il 12 novembre con un concerto di “musica spettrale” a Villa Medici sul Pincio (sede dell’Accademia di Francia a Roma). Il 16 novembre si è tenuta la consueta Festa d’Autunno, una rara occasione, oltre tutto Villa Aurelia, la bellissima villa rinascimentale degli estensi al Gianicolo, ora sede dell’Accademia Americana a Roma. Di che si tratta? Una maratona di eventi dal pomeriggio (a partire dalle ore 16.30) a sera inoltrata fra concerti, perfomance, opere di teatro musicale, proiezioni video, mostre e incontri d’autore dedicati alla letteratura e all’editoria libraria.

E’ un appuntamento sempre più seguito dal pubblico romano, capace di recuperare l’aspetto più festoso e gioioso della produzione artistica, e di mostrare le principali tendenze della musica contemporanea e di consentire, a prezzi estremamente contenuti (c’è anche un buffet) una piacevole e spesso indimenticabile giornata. La festa d’autunno ha accolto anche quest’anno all’interno della sua ricca programmazione alcune novità, come le prime rappresentazioni assolute di due opere di teatro musicale: L’aggiustafavole (L’armadio dei racconti) opera per bambini e adulti in un atto, musica di Paolo Marchettini su testo originale di Elio Pecora autore di poesie, romanzi e testi teatrali, e) Il dottor Vetrata apologo musicale in quattro quadri su testo di Francesco Maschio, musica di Giovanni Guaccero. Entrambe le opere sono eseguite dal Gruppo Strumentale Musica d’Oggi diretto da Enrico Marocchini, regia di Sandra Del Maro.

L’Aggiustafavole nata dalla felice collaborazione nel 2009 fra Paolo Marchettini (docente alla Manhattan School of Music) ed Elio Pecora, ricorre a un organico musicale ridotto: tre cantanti (Marta Vulpi soprano, Gianluca Bocchino tenore, Dario Ciotoli baritono) e cinque strumentisti, con la musica che richiama, in modo moderno, il mondo dell’opera classica e romantica e la tradizione delle favole musicali, in un fluire di forme convenzionali quali l’ouverture, l’aria, i duetti, terzetti e concertati: “La storia è nata da un racconto di un mio amico che per punizione veniva chiuso dalla madre in uno stanzino – racconta Pecora –. Il fatto è che in questo stanzino finiva per divertirsi, così ho liberato l’immaginazione di quel bambino e l’ho lasciato divertire ad aggiustare le favole…”.

Il dottor Vetrata è un libero adattamento di una delle più straordinarie 12 novelle esemplari di Miguel de Cervantes, in cui, come nel più celebre Don Quixote, un folle si pone nelle condizioni di insegnare la saggezza alle persone normali. Nella rielaborazione del testo l’azione si svolge in epoca contemporanea e rappresenta, di fatto, una puntata di uno spettacolo televisivo, un talk show… con il dottor Vetrata interpretato dal tenore Gianluca Bocchino e il presentatore televisivo dal baritono Dario Ciotoli.

Tra gli altri eventi della festa di grande rilievo il Focus Usa omaggio alla musica americana dei nostri giorni con l’ensemble Imago Sonora (Sala Musica ore 20), l’approfondimento sul flauto, realizzato con il doppio incontro con Gianni Trovalusci), il concerto di Paolo Vignaroli e le esibizioni del Flutensemble Nicola Sala diretto da Romolo Balzani. Dal flauto si passa alla chitarra con l’esibizione di Luigi Attademo nata da un progetto del 2010 incentrato sulla figura di Paganini. L’invito rivolto dal musicista a un gruppo di compositori italiani a scrivere dei “ghiribizzi” contemporanei ha portato alla nascita delle composizioni in programma per la Festa, affiancate a brani di Paganini e all’omaggio di Castelnuovo-Tedesco a quest’ultimo.

Tra le altre iniziative non poteva mancare anche quest’anno l’attenzione alla sinergia artistica, con l’accostamento di musica, cinema e arti visive: dalle ore 18.00 in Sala Aurelia, giovani compositori si confronteranno con sonorizzazioni di video o con pagine memorabili della storia del cinema come Un chien andalou di Luis Buñuel. Sempre nella stessa direzione l’incontro Scrivere il tempo a cura di Silvana Amato e la piccola esposizione di editoria libraria tra artigianato, ricerca e sperimentazione. La Festa , soprattutto, dimostra che una volta abbattute le pregiudiziali ideologiche delle varie scuole, i compositori vivono un momento di libertà stilistica, con una grande varietà di approcci: dal linguaggio tonale al serialismo. Le più interessanti sono quelle che fanno confluire in una lingua musicale nuova tutte le tendenze che hanno animato il passato recente.

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