Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Famiglia, una risorsa (dimenticata) per la ripresa e per il Welfare

di Mario Sberna

La Costituzione riconosce alla famiglia con figli un ruolo di primo piano: all’articolo31 chiede un “particolare riguardo” per le famiglie numerose, mentre all’articolo 53 si afferma che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Questi due articoli, così semplici e di chiara interpretazione, attendono da 67 anni di essere attuati. Nel mondo politico pare esistere un invisibile “muro di gomma” che impedisce la concretizzazione di serie ed efficaci politiche familiari. Ci si riempie la bocca di “famiglia”, di “sostegno alla natalità” o alla “genitorialità”, ma di fatto le famiglie con figli sono sempre più tartassate, non solo ignorate. Si rincorre l’Europa affannosamente su tante questioni, anche di poco o discutibile conto, e poi non si seguono gli esempi virtuosi presenti in tanti Paesi dell’UE. Non è un caso quindi che l’Italia vanti il primato negativo di Paese col più basso tasso di natalità, con ripercussioni sulla tenuta dell’intero sistema del Welfare di cui si accorgeranno amaramente le generazioni che stanno nascendo in questi anni (ma già ci sono le prime avvisaglie, a volerle riconoscere).

Eppure, è evidente che la famiglia con figli è di fatto – non solo in una idealità che può suonare confessionale e bigotta – il cuore pulsante della società. Dal punto di vista economico, la famiglia è una “impresa” che produce per un valore equivalente a 570 miliardi di euro di lavoro, i quali però non transitano nel mercato e quindi non si vedono (o si finge di non vederli).

Nella cruda realtà, la famiglia con figli non solo non è mai una priorità, ma viene da troppo tempo penalizzata in varie forme e, ancora più assurdo, tanto più quanto più il nucleo è numeroso. L’Istat certifica che il 40% delle famiglie con più di 3 figli è a rischio povertà o esclusione sociale.

Stefano Zamagni, ordinario di Economia politica all’Università di Bologna, afferma: “La famiglia produce per il corrispondente del 25% del PIL. Ma mentre la Francia destina alle politiche familiari il 3,5% del PIL e la Germania il 3%, l’Italia è ferma da troppo tempo allo 0,9%.

Un altro importante economista, Luigi Campiglio, afferma: “Sembra che per la normativa fiscale del nostro Paese sia irrilevante che una famiglia decida di allevare, istruire ed educare un figlio, quasi che la scelta di avere o adottare un bambino appartenga alla sfera delle decisioni private dimenticando che le giovani generazioni sono il futuro del Paese”.

Inoltre, a dispetto di quanto sostenuto da qualcuno, dal punto di vista fiscale, è oggettivamente avvantaggiata una coppia di fatto rispetto a una coppia regolarmente coniugata: basti pensare agli assegni familiari o ai ticket sanitari per cui il reddito considerato è solo quello del genitore coi figli a carico.

Le famiglie con figli non hanno solo bisogno di assistenza, ma da un lato esigono un’ equità oggi inesistente, dall’altro chiedono che sia riconosciuto il ruolo decisivo che rivestono come soggetto sociale, motore dell’economia e quindi da sostenere al pari di un’azienda.

Negli anni recenti, le proposte per invertire la rotta e cominciare ad investire sulle famiglie con figli sono fiorite da varie parti; non soltanto associazioni – soprattutto il Forum Famiglie e l’Associazione nazionale famiglie numerose – ma anche molti economisti di varia estrazione fino ad arrivare a divulgatori scientifici come Piero Angela (autore del libro “Perché dobbiamo fare più figli”) hanno avanzato proposte sensate e spesso anche a basso costo. CONTINUA A LEGGERE SUL SITO DELLA FONDAZIONE FEDE E SCIENZA

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter