Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Sergio Mattarella visto da Civiltà Cattolica

Il palazzo del Quirinale, che nella sua storia è stato abitato da 30 Papi e quattro Re, con Mattarella sarà abitato dal dodicesimo Presidente della Repubblica, con l’auspicio che, attraverso la sua elezione, il Paese si appresti a vivere un tempo di «normalità costituzionale».
Certo, non è tutto oro quello che luccica, soprattutto quando tutti sembrano applaudire. Alcuni politologi hanno già evidenziato che si è passati «dai moniti» dell’ex-presidente Napolitano «agli auspici» dell’attuale Presidente. Altri hanno addirittura definito il discorso «una litania».
In realtà in pochi hanno riflettuto sulla forza dell’evocazione di parole come «volti», «comunità», «unità» e «speranza». Proprio quest’ultimo termine, nella cultura di Mattarella, ha un duplice significato.

Da una parte, richiama una famosa frase di Aldo Moro, che la definiva come «la certezza delle cose future»; dall’altra, evoca il mito greco della dea Speranza — spes ultima dea —, che resta tra gli uomini a consolarli, anche quando tutti gli altri dèi abbandonano la terra per l’Olimpo.
Infine, il testimone che Mattarella riceve da Giorgio Napolitano è carico di due grandi eredità: la credibilità della figura del Presidente della Repubblica davanti alle cancellerie del mondo e le urgenti riforme costituzionali. Queste dipendono molto dalla volontà dei giocatori e dalla tenuta di un centro-destra che non riesce a offrire al Paese un’alternativa politica.

Sulle velate critiche circa la bassa caratura internazionale, Pierluigi Castagnetti sottolinea che Mattarella è stato «ministro della Difesa nel governo D’Alema, in un momento molto particolare, quando in Serbia infuriava il conflitto etnico e la Nato intervenne in difesa dei musulmani del Kosovo. Mattarella partecipò a tutti i vertici europei e internazionali: fu molto ascoltato e stimato dagli alleati in quel frangente difficile. Ricordo che, caduto il governo D’Alema, il presidente della Repubblica Ciampi chiese pubblicamente ed esplicitamente a Giuliano Amato, nuovo presidente del Consiglio, di mantenere la continuità al ministero della Difesa, confermando Mattarella. Inoltre da vicepresidente del Consiglio Mattarella è stato membro del vertice del Ppe, del quale facevano parte all’epoca Merkel e Junker».

Nel tempo politico del leaderismo e della debolezza del diritto crediamo infine che la garanzia per la democrazia italiana sia quella a cui appartiene la tradizione del presidente Mattarella, che gli antichi sintetizzavano nel motto: sub lege libertas (siamo liberi sotto la legge).

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter