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Cosa farà Paolo Gentiloni in Cina

Da oggi fino a mercoledì il ministro degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, sarà impegnato in una visita in Cina, tra impegni politici e appuntamenti finanziari. Il viaggio è diviso in due tappe, una a Pechino e l’altra a Chongqing. Il tour cinese comincia lunedì mattina con un incontro tra Gentiloni e l’omologo cinese, Wang Yi. I due discuteranno al margine del Comitato Governativo Cina-Italia alla Diaoyutai State Guesthouse, nella zona occidentale della capitale cinese.

IMPEGNI ISTITUZIONALI

Domani, invece, Gentiloni andrà al palazzo dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, per incontrare il vice presidente cinese, Li Yuanchao. Nel pomeriggio si terrà a Chongqing la cerimonia inaugurale della nuova sede del Consolato Generale d’Italia nel palazzo del World Financial Center. Gentiloni parteciperà la sera a un concerto per pianoforte del maestro Christian Leotta.

IL LATO ECONOMICO

Ma la visita del ministro in Cina ha anche un lato indirizzato al business. La cooperazione tra i due Paesi è sempre più intensa. La visita di Gentiloni in Cina avviene a due settimane dell’ingresso dell’Italia nella Asian Infrastrucuture Investment Bank, una nuova banca di investimenti per le infrastrutture asiatica inaugurata a ottobre a Pechino.

Nel 2015, diversi affari tra aziende cinesi e italiane sono stati notizia di prima pagina. Recentemente l’impresa China National Chemical ha acquisito Pirelli con un investimento di sette miliardi di euro; uno dei maggiori investimenti all’estero da parte di un’azienda cinese.

ALLEANZE COMMERCIALI

La Cina è il secondo partner commerciale extra-europeo dell’Italia dopo gli Stati Uniti. Secondo un rapporto dell’Istat, l’Italia è il quarto partner europeo e il quindicesimo a livello mondiale. Secondo Sace, nel 2013 il volume di scambi tra Italia e Cina è stato di circa 32,9 miliardi di euro, con un aumento delle esportazioni italiane del 9,5%. In Cina ci sono circa duemila aziende italiane, che offrono lavoro a 60mila persone e producono un fatturato di 5 miliardi di euro.

PIANO DI SVILUPPO

Come ha ricordato Giancarlo Salemi sul Foglio, la Cina non è impegnata soltanto a fare shopping nel mondo, ma è anche aperta agli investimenti stranieri. La China Culiangwang Beverages Holdings, uno dei più grandi colossi di bibite gassate, sta valutando l’offerta di acquisto dell’americana Coca -Cola. Dieci anni fa, l’italiana Industria lombarda liquori vini e affini (Illva) aveva comprato il 33% della Yantai Changyu, azienda cinese di produzione e distribuzione di vino e brandy.

“Tra qualche mese verrà lanciato un piano di liberalizzazioni con una nuova normativa sugli investimenti esteri che sostanzialmente aprirà il mercato in settori non strategici. Di certo quello alimentare non sarà scudato come sicurezza, trasporti e telecomunicazioni”, ha detto Antonino Laspira, coordinatore degli uffici dell’Istituto per il commercio estero in Cina a Salemi.

VERSO L’EXPO

All’Expo di Milano la Cina parteciperà con tre padiglioni, tra i quali quello nazionale cinese, che sarà il secondo più grande dopo quello della Germania. Gli altri due padiglioni saranno quelli gestiti dal gruppo immobiliare Vanke e il China Corporate United Pavillion.

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